IL PISA SFIDA SILVIO

Stasera c’è il Monza di Berlusconi. Il Pisa cerca la prima vittoria

di Saverio Bargagna

I sette gol sulla schiena sono l’evidenza; le ripartenze in velocità che espongono la difesa a inquieti marosi sono la diagnosi; i rientri di Varnier, Marin e l’inserimento di Pisano fin dal primo minuto potrebbero rappresentare la giusta medicina. Blindare la difesa è la priorità in casa nerazzurra e non potrebbe essere altrimenti, anche perché un gol – bene o male – la banda di D’Angelo riesce sempre a metterlo a segno. Registrare il reparto arretrato è dunque imperativo categorico per riprendere il felice cammino iniziato dopo il lockdown e intravisto in questo avvio di stagione. Dopotutto il match di stasera con il Monza non ha ancora il sapore del crocevia, eppure rappresenta uno snodo rilevante nel contesto attuale.

Spieghiamoci. La classifica, pur non esprimendo una priorità, ha bisogno comunque di essere smossa dopo due pareggi e una sconfitta. E il cambio di rotta non passa solo dalla prestazione odierna, ma anche dai punti che saremo in grado di metterci in saccoccia nei prossimi due impegni. Guardare la graduatoria adesso potrebbe indurci in errore. L’anno scorso lo Spezia – poi volato in serie A – alla sesta giornata giaceva paralizzato sui fondali. Eppure, più che il peso dei punti (che in questa serie B sono "ballerini" ed esposti a mille variabili) da non sottovalutare è il fardello che la squadra sarebbe costretta a portarsi dietro nel prossimo futuro. Al contrario giocare liberi e sgombri da eccessivi aggravi è stata la grande forza della scorsa stagione, soprattutto nell’ultimo tratto di cammino.

Dire se il Monza sia l’avversario giusto o meno da affrontare adesso, è difficile saperlo: da una parte vi è il valore incontrovertibile della rosa lombarda, dall’altra il Pisa può giocare sul fattore Covid che dimezza le scelte di Brocchi e su un Dna nerazzurro che ci ha visto sempre ben figurare e fare punti con le grandi del campionato. In un clima non di Pandemia sarebbe stata sfida di cartello e – chissà – probabilmente perfino di colore. E’ vero che le vicende politiche sono sempre più lontane, ma la presenza di Galliani o Berlusconi avrebbero comunque richiamato attenzione e aggiunto anche un pizzico di pepe.

In questo calcio silenzioso, invece, le motivazioni appartengono solo al silenzio del campo di calcio e quindi sono tutte interne alla testa di chi scende sul rettangolo di gioco. Il Pisa dovrà trovare dentro di sé quella voglia di rivalsa, quello spirito mai domo che appartiene a Marconi e soci. Un segno di riconoscimento che, appena pochi mesi fa, ci aveva fatto innamorare di questa squadra composta da uomini: un’entità complessa e unica in grado di soffrire, sbagliare ma anche di rialzarsi andando oltre gli ostacoli. Dovrà essere così anche stasera così da archiviare la tempesta di Salerno come un normalissimo incidente di percorso.