Bongiorni: "La mia gioia olimpica"

Gli allenamenti e gli studi. Così la velocista pisana si racconta

Anna Bongiorni, 26 anni

Anna Bongiorni, 26 anni

Pisa, 28 ottobre 2019 - Vincere non è facile, ma, lo è ancora meno, quando non ci si aspetta e la gioia va alle stelle. È quello che hanno provato le 4 atlete azzurre della staffetta 4x100 m. ai mondiali di Doha. Anna Bongiorni, Gloria Hooper, Johanelis Herrera e Irene Siragusa sono riuscite nell'impresa difficilissima della qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokio 2020, facendo anche il primato assoluto italiano in 42”90 ( record precedente 43”04 del 2008 ). Bongiorni come ci sente ad essere il dream team azzurro della staffetta femminile? "È un’emozione indescrivibile, tanta è la gioia. Io, e le altre ragazze, ci speravamo dopo che 4 anni fa fummo tra le prime escluse. Questa vittoria ci ripaga di tutti gli sforzi fatti e delle precedenti delusioni. Tutte noi poi, neanche un mese fa, dopo la Diamond League e gli Europei avevamo avuto dei problemi fisici, che non ci facevano stare tranquille. Ci abbiamo creduto fino in fondo e ci abbiamo messo il cuore. Questa vittoria per questo vale ancora di più, perché l'abbiamo condivisa ed è stata una sorpresa. Ora, cariche di questo risultato, ci preparemo al meglio durante i prossimi mesi, per migliorare i rispettivi tempi individuali e i passaggi. Possiamo e dobbiamo farlo. Certo è quasi un'unotopia essere in finale ai Giochi, come lo era anche trovarsi settime in classifica mondiale, cosa prima impensabile e oggi realtà". A chi hai dedica la vittoria? "A tutti coloro che ci hanno sostenuto, nonostante i risultati deludenti di 4 anni fa. Per quanto mi riguarda, voglio ringraziare la mia famiglia, il mio ragazzo Francesco e tutti gli amici che mi hanno mandato una foto di gruppo in maglia azzurro davanti la tv durante la gara. Ho la fortuna di avere due genitori ex atleti, come pure il mio ragazzo, che mi hanno sempre appoggiata e confortata nei momenti bui, come nel 2013 e 2014, quando a causa di alcuni infortuni avevo perso un po' di fiducia e avevo deciso di cambiare aria, lasciando la pista di Pisa per andare ad allenarmi a Rieti con Roberto Bonomi. Ho ritrovato forze e motivazioni e non ho mai mollato". Suo padre, Giovanni Bongiorni è, dopo più di 30 anni, ancora primatista italiano della 4x400 ( 3’01”37 ai Campionati Europei di Stoccarda il 31.08.86 ). Possiamo dire che siete la famiglia italiana dei record, considerando anche il tuo nella 4x100 nella gara di Doha e nei 60metri piani... "Sì, non so se ci siano altri casi in Italia. Mio padre da piccola mi portava in pista e da lì mi sono sempre di più appassionata, visto che avevo il dono della velocità. Poi nel 2008, quando da passione è diventato il mio sport, è stato anche il mio allenatore. Adesso lo è insieme a Roberto e, con loro si è creata una bella armonia e definito il metodo di lavoro". Da poco ti sei anche laureata in Medicina. Come sei riuscita a conciliare studio ed allenamenti? "Per me funziona che riesco a dare il meglio, sia in pista che agli esami, se ho la possibilità di staccare dall'uno o l'altro impegno, riservando del tempo per gli amici e il mio ragazzo. È bene ricordare che un atleta, alla fine, è un ragazzo o una ragazza normale che, con la dote fisica e il giusto allenamento anche mentale". Da grande, allora sarà una pediatra o una grande allenatrice?

"Avrò modo di pensarci ancora. Certamente, non vorrei allontanarmi dal mondo sportivo, quindi, mi piacerebbe fare l';allenatrice o il medico sportivo. Anche la specializzazione in pediatria non mi dispiacerebbe. In questo momento ancora galvanizzata da questo risultato strepitoso, mi sento di dire che per adesso lo sport è la priorità. Non è da tutti arrivare alle Olimpiadi, quindi, dato che la carriera per un atleta è più breve rispetto ad altre, mi sento di mettercela tutta e provare l'impossibile". Anna cosa è stata la prima cosa che ha fatto, appena rientrata in Italia? "E' stata quella di correre da mia nonna per mangiare due belle porzioni di pasta all'amatriciana".