Scatti di fine Novecento in mostra a Palazzo Blu

La nuova esposizione dedicata alla storia della città nelle foto di Luciano Frassi, ripercorrerà gli ultimi trent’anni del secolo scorso, raccontando Pisa nel mondo

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PISA

Una mostra [DATA]da gustare foto dopo foto, per riconoscersi o per ritrovare persone, personaggi e momenti della storia più recente della città e non solo. "L’Ultimo Novecento. Pisa: eventi e personaggi di un fine secolo" è la mostra che da oggi e fino al 14 febbraio Palazzo Blu dedica agli ultimi trent’anni del secolo passato. Al secondo piano della dimora signorile dei Giuli sono esposte le bellissime foto di Luciano Frassi, lo storico fotoreporter della Nazione, il cui archivio di proprietà della Fondazione Pisa è un tesoro di memorie e di emozioni per tanti pisani. Curata dal giornalista Beppe Meucci e dallo storico dell’arte Stefano Renzoni, la mostra, corredata da ricerche iconografiche e prime pagine di giornali affidate alla giovane studiosa Matilde Cerri, la mostra racconta una intensa stagione della città di Pisa la cui cronaca si intreccia con eventi di portata nazionale e internazionale. L’immagine simbolo è quella di Keith Haring ritratto mentre realizza Tuttomondo, ma fra i grandi protagonisti di quegli anni c’è anche Romeo Anconetani, l’"ineffabile Romeo", come lo definisce Cosimo Bracci Torsi. "Dopo le due mostre su gli anni 50 e 60 – ha spiegato ieri alla inaugurazione - abbiamo scelto di ripercorrere questo trentennio attraverso personaggi, episodi e avvenimenti importanti. Ci sono gli anni del terrorismo e dei sequestri, il caso Sofri e il caso del piccolo De Megni". "Una sala, poi, è dedicata all’ineffabile Anconetani che, al di là dei meriti sportivi, era un personaggio da commedia dell’arte all’italiana – prosegue Bracci Torsi". "Abbiamo arricchito e accompagnato la mostra con le prime pagine dei giornali di quegli anni, come quelle della vittoria dei Mondiali dell’82 quando per questo motivo ci fu un’amnistia e Anconetani fu riammesso a ricoprire incarichi nel Pisa". "Romeo – spiega Stefano Renzoni – si può dire sia l’origine del senso dell’identità pisana. Un personaggio che unisce oltre le ideologie e le differenze sociali in anni impegnativi e di grandi divisioni come furono gli anni 70 e 80". Le foto di Frassi in mostra documentano le visite dei grandi di un’epoca recente ma che sembra lontanissima: da Giovanni Paolo II, a Carlo d’Inghilterra e ai reali di Spagna, da Berlusconi a Crassi, da Carlo Rubbia a Dario Fo, fino al cancelliere Kohl e alla toccante foto dei bambini di Chernobyl a Pisa. "C’è anche una ricca documentazione dei lavori alla Torre dopo l’allarme mondiale nel 71 per la sua stabilità – spiega poi Beppe Meucci -. E ci sono gli anni di piombo particolarmente dolorosi, con la bomba di Marina, il delitto dell’Archetto e la scoperta di una colonna delle Brigate Rosse a Pisa". La mostra, realizzata con il sostegno della Fondazione Pisa è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.

Eleonora Mancini