Ristoratori esasperati: "Perché è permesso il pranzo e la cena no?"

La protesta coinvolge una ventina di locali: luci accese e menù pronti. Tutte le forze politiche presenti per ascoltare i manifestanti

PONTEDERA

Tavoli apparecchiati come un normale venerdì sera. Per un attimo sembra di essere tornati al mondo di un anno fa. Le luci di molti locali di Pontedera ieri sera si sono accese. È la chiave pacifica, e senza lo spettro delle multe, del movimento nazionale #ioapro che ieri sera ha coinvolto i ristoratori di tutta Italia. Ma non è stato servito neanche un piatto, per non infrangere le norme anticontagio. In strada qualche cliente passato a salutare e a dare il sostegno.

"È una protesta legittima – ha detto il vicesindaco Alessandro Puccinelli arrivato a dare la propria solidarietà – perché la situazione è complicata. Lo sappiamo bene". Ad aderire alla campagna portata in Valdera da Apit, sono stati: Pollo gigante, Ciao ciao, Il pubbino, Verde rame, Caffè l’angolo, Il beat, Il bulldog, La caffetteria del corso, Chimney, Giradischi, Black silk, Pepe e sale, Rewind, L’orologio, Voluttà, Digusto, Golena, La mongolfiera, Grano vivo, La pergola, La Serafina, bar Baldini stadio, Bliss cafè e bar Baldini caffè, ma anche il ristorante la Polveriera e Pulcinella. "Perché abbiamo aderito? – commenta Andrea Bartalena del Giradischi – Perché così non va bene, ci sono state molte scelte poco equilibrate in questi mesi". Qualche cliente entra nei locali accesi nella speranza di poter mangiare al tavolo. "C’è chi ha chiesto di poter cenare – ha detto Andrea Bracaloni di Verde rame –, ovviamente gli abbiamo ricordato che è possibile soltanto l’asporto". Il sostegno arriva da tutta le forze politiche con gli esponenti dell’opposizione, Fratelli d’Italia e Lega, che hanno sentito le ragioni dei manifestanti. "Ringrazio tutti i locali che hanno aderito – ha detto Raffaele Saviano di Apit – abbiamo dimostrato che possiamo essere uniti. Nelle prossime iniziative cercheremo di coinvolgere altri settori in difficoltà". La luce è accesa e il cartello #ioapro è appeso anche sulla porta del pub Bulldog. "Stasera saremmo stati aperti comunque – dice Nicola Romagnoli – ma poter aprire davvero è tutt’altra cosa". "Perché #ioapro? – tuona Angelo Di Tolve della pizzeria Pulcinella – perché così si riescono a mal pena a pagare le bollette. E poi perché a pranzo possiamo far entrare i clienti e a cena no?"

Sarah Esposito