Pisa più vivibile Un giorno solo non basta

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Pierluigi

D’Amico*

Per un giorno abbiamo sperimentato come sarebbe una città restituita alle persone, ai bambini che possono giocare per strada, agli anziani. Non è ancora “passata la festa” che già i grandi amministratori pisani ci hanno avvisato che non è il caso di farci illusioni; è stato solo il gioco di un giorno, l’assedio delle auto, a Pisa uniche “proprietarie” delle strade. Occorre la tangenziale, nuovi parcheggi, al limite il tram, dicono. È dal Referendum del 1988 che lo ripetono: “ora non è possibile, forse in futuro”. L’errore è sempre lo stesso: dare per scontati gli attuali volumi di traffico veicolare privato, mai pensando a scelte che privilegino diversa mobilità. Eppure le città europee si muovono in tutt’altra direzione. 100 di esse (tra cui 9 italiane, Pisa non ha neanche fatto domanda) si sono impegnate a raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030 e per questa missione ono previsti finanziamenti per 360 milioni. La strada diventa di pedoni, bambini, anziani, ciclisti, anche delle auto ma senza privilegi e riducendo decisamente lo spazio fisico a loro disposizione, per darlo agli altri utenti della strada ed al mezzo pubblico, di solito Tram. Questo vuol dire: ampliare zone pedonali e ZTL; ridurre la larghezza delle carreggiate stradali per auto per dar spazio a larghi marciapiedi e corsie ciclabili ampie, separate dai pedoni e una per verso di marcia; ridurre i parcheggi per non residenti; in città il limite di 30 kmh. Con queste misure si riducono le emissioni climalteranti e l’inquinamento e anche l’inaccettabile numero di morti e feriti sulle vie urbane. L’estensione ai Lungarni (e ad altre zone del centro storico ora escluse: San Francesco e via Roma) della ZTL deve essere inquadrata in quest’ottica. In prospettiva i Lungarni devono essere percorsi dalla prima linea del tram Stazione- Cisanello, collegati alla seconda in progetto per la piazza del Duomo e il parcheggio di via Pietrasantina.

* La Città ecologica, Pisa