"Maltrattamenti all'asilo, bimbi traumatizzati": è battaglia tra consulenze al processo

Pisa, il confronto fra parti civili e difesa. Martini: " Possibili depressioni e aggressività". Camerini: "Tanti momenti di gioco e armonia"

Maltrattamenti in un asilo (Foto di repertorio)

Maltrattamenti in un asilo (Foto di repertorio)

Pisa, 11 febbraio 2020 - E' battaglia fra consulenze nel processo in corso per i maltrattamenti al Cep, imputate le maestre Sonia Ori (tutelata dagli avvocati Alessandra Papineschi e Stefano Del Corso) e Donatella Castiglioni (da Giuliano Giambartolomei), Marcella Ricci, ha patteggiato 22 mesi, pena sospesa.

La volta scorsa, davanti alla giudice Beatrice Dani, dopo la professoressa Liliana Dell’Osso , che dirige l’unità operativa Pschiatria 1 universitaria, è stata ascoltata la dottoressa Emanuela Martini , psicologa e psicoterapeuta, che si è occupata, in passato, anche del caso dell’asilo Cip e ciop di Pistoia: ha parlato degli episodi ricostruiti dai carabinieri, "140 in 22 giorni, una media di 7 al giorno" e che avvenivano in due luoghi in particolare, "nel refettorio e nella sala giochi". Ieri, l’esperta, alla quale si sono affidate alcune delle parti civili, ha parlato delle caratteristiche del "disturbo post traumatico da stress".

E delle reazioni delle famiglie "all’evento stressante". "Gli insegnamenti repentini e autoritari hanno rallentato la loro capacità di riflettere. Le reazioni sono diverse: alcuni si ipereccitano altri sono passivi". Martini che parla di "conseguenze per chi ha subito ma anche per chi ha assistito. Si tratta di traumi che si portano dietro nella loro vita. Il loro gioco era ansioso. All’inizio avevano incubi che si sono trasformati con il tempo in difficoltà ad andare a letto, ad addormentarsi, con risvegli frequenti. Una bambina si è data una botta in testa con un gesto autopunitivo".

Sul clima. "Sulle famiglie ha pesato l’assenza dell’ambiente socio-istituzionale con carenza di fattori protettivi. Mi risulta che sia stato fatto un solo incontro con personale specializzato e che l’assistenza alla stella Maris sia stata fatta per i singoli bambini. Lasciare i genitori da soli a rielaborare quanto accaduto favorisce il senso di colpa".

Molto diverso l’intervento di Giovanni Battista Camerini, neuropsichiatra infantile e psichiatra che ha studiato il danno psichico nell’età evolutiva: è consulente della difesa di Ori. "Si è trattato di condotte indubbiamente inadeguate – ha detto – ma nei filmati (visionati interamente dalla collega, lui ha visto le parti clou, ndr ) si osservano anche prolungati momenti di gioco, nella maggior parte del tempo, si assiste a situazioni di interazioni positive con le maestre, i bimbi si mostrano in sintonia con loro".

Frasi accolte dai genitori in aula con brusii e dissenso. "Non si notano clima di terrore o sentimento di paura. In alcuni passaggi, giocano sereni. Insomma, le condotte non sembrano avere carattere né esclusivo né invasivo", Poi cita il libro "Il bambino capovolto" e l’"eccessiva estensione della nozione trauma, con una visione pantraumatica che nasce durante la questione Vietnam". E il futuro? "Non si possono fare previsioni. La famiglia può rappresentare un fattore protettivo importante, ma, involontariamente, può fungere da amplificatore". Quindi, la relazione della psicologa Alessandra Gambineri , per Castiglioni, che ha sottolineato, fra l’altro, l’inopportunità di aver ascoltato, all’epoca, insieme genitori e bambini. © RIPRODUZIONE RISERVATA