Gli etruschi nel futuro di "Capitale cultura"

Ma il rilancio passa anche dal cinquecentenario della Deposizione della Croce di Rosso Fiorentino. Le novità

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di Ilenia Pistolesi

La cultura come zenit e creazione di un valore che guarda ad un progetto capace di sviluppare una pianificazione robusta in previsione del grande rilancio della città nella candidatura a capitale italiana della cultura 2022: due filoni programmatici, il cinquecentenario della Deposizione della Croce di Rosso Fiorentino nel 2021 ed un fil rouge che legherà inscindibilmente i due più importanti poli museali italiani che cullano i lasciti della civiltà etrusca, il Guarnacci ed il museo nazionale di Villa Giulia di Roma. Due temi focali che sono stati al centro di un primo e importante sopralluogo che ha visto salire a Volterra Valentino Nizzo, direttore del museo capitolino di Villa Giulia, e Pietro Folena, direttore di MetaMorfosi Mostre (realtà che organizza importanti mostre di arte a livello nazionale) per imbastire una futura collaborazione con il Comune che fiorirà nell’arco del prossimo biennio, cruciale per il settore culturale di Volterra.

Gli etruschi, il prezioso capitale archeologico che i musei di Volterra e Roma conservano nelle loro sale, saranno la trama principale di una mostra che si innesterà nella candidatura a capitale della cultura: i contorni esatti del progetto restano sigillati, ma quel che bolle in pentola è un corposo allestimento nella rotta fra il colle etrusco e la capitale per il 2022 che metterà in dialogo i tesori dell’arte etrusca con i capolavori (ancora top secret) dell’arte contemporanea. Villa Giulia, il più importante museo nazionale d’Italia per i reperti etruschi, conferma la propria adesione al progetto di candidatura di Volterra a capitale della cultura (slittato al 2022 per il rilancio di Parma Capitale il prossimo anno), attraverso l’incontro che due giorni fa ha visto il suo direttore dialogare con l’amministrazione comunale, il direttore del Guarnacci Fabrizio Burchianti, il direttore della pinacoteca Alessandro Furiesi ed il direttore del piano strategico culturale Ledo Prato.

L’idea di una mostra congiunta sarà dunque fra i punti catalizzatori della candidatura, progetto che l’emergenza sanitaria ha fatto scivolare di un anno per recuperare i programmi che il Covid ha mandato a monte nella città di Parma.

Ma Volterra inizia a pensare in grande per le celebrazioni, il prossimo anno, dei 500 anni della Deposizione della Croce di Rosso Fiorentino: il progetto, ai suoi albori, ci sussurra di una mostra in cui il capolavoro d’arte manierista della pinacoteca civica incontrerà altre Deposizioni dell’arte cristiana conservate nei musei d’Italia.