Classe energetica "Sarà un disastro"

Confedilizia Pisa contro la direttiva europea: "Le nostre case perderanno gran parte del valore"

Da qui a dieci anni, nelle intenzioni dell’Unione Europa, i cittadini dovranno sborsare importanti cifre per aumentare la classe energetica alle proprie abitazioni; in caso contrario si ritroveranno importanti stangate fiscali. Confedilizia – che a livello nazionale sta portando avanti una battaglia contro questa direttiva in via di approvazione –, parla di una ‘eco-patrimoniale’. Nel caso passasse il suo riverbero non risparmierebbe nessuno e avrebbe effetti anche a Pisa. Ecco quindi che Barbara Gambini, presidente di Confedilizia Pisa, interviene sul tema e mette in guardia i cittadini.

"L’Unione internazionale della proprietà immobiliare (UIPI) – spiega Gambini –, in cui l’Italia è rappresentata dalla Confedilizia, sta seguendo da oltre un anno e mezzo i lavori della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europei sul progetto di rifusione della direttiva sull’efficienza energetica nell’edilizia, contenuto nel pacchetto ’Fit for 55’". Confedilizia lancia l’allarme sulla proposta di direttiva all’esame del Parlamento europeo "che prevede la realizzazione di interventi obbligatori sugli immobili, finalizzati a far scomparire quelli con ridotte prestazioni energetiche,con tempistiche molto ristrette". L’avvocatessa entra nei dettagli: "tra le prossime proposte in esame - spiega ancora - , si prevede che gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere entro il 1° gennaio 2030 almeno la classe energetica E ed entro il 1° gennaio 2033 almeno la classe di prestazione energetica D. Se la proposta di direttiva non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, dovranno essere ristrutturati in pochi anni milioni di edifici residenziali".

"Tali interventi, molti dei quali magari neppure materialmente realizzabili, per via delle particolari caratteristiche degli immobili interessati, determineranno una tensione senza precedenti sul mercato, con aumento spropositato dei prezzi, impossibilità a trovare materie prime, ponteggi, manodopera qualificata, ditte specializzate, professionisti et cetera". "Nell’immediato, poi – segnala la presidente di Confedilizia –, l’effetto sarà quello di una perdita di valore della stragrande maggioranza degli immobili italiani e, di conseguenza, un impoverimento generale delle nostre famiglie: si chiede al Governo e tutte le forze politiche di svolgere ogni utile azione per la modifica del testo in discussione". "Confedilizia – conclude Gambini – si oppone alla proposta in esame ritenendo, invece, opportuno agire attraverso misure incentivanti e non imponendo a nazioni diversissime fra loro obblighi pensati dietro le scrivanie dei palazzi di Bruxelles.La strada della coercizione, senza previsione di flessibilità agli Stati membri per adattare le nuove norme ai contesti nazionali, avrebbe conseguenze devastanti".

Eleonora Mancini