Allarme a Calambrone, aria irrespirabile: nuovi esposti

"Alle 7 del mattino la situazione più critica"

Alcune analisi in laboratorio di Arpat Toscana (foto di repertorio)

Alcune analisi in laboratorio di Arpat Toscana (foto di repertorio)

Pisa, 19 agosto 2019 - Il litorale che “va” navigando anche contro le frenate del turismo in Toscana, quello di Calambrone, è nuovamente sotto la morsa delle maleodoranze notturne. Decine di esposti all’Arpat sono partiti dal popolo dei vacanzieri a seguito dei picchi di cattivi odori in alcune notti specifiche (indicate negli esposti) con un momento critico intorno alle sette del mattino. Una situazione, da quanto si apprende, che ha costretto numerose famiglie a chiudere tutte le finestre nel tentativo – parzialmente riuscito – di ripararsi dai miasmi che, poche settimane fa sono state anche al centro di un sit in organizzato dai cittadini di Stagno e Calambrone, ai quali si aggiunsero quelli di Tirrenia e Livorno. Perché appunto questa porzione di litorale che sta vivendo una autentica primavera – dopo essere stato a lungo congelato dalla crisi, dopo il recupero di molti fabbricati – ora si trova costretta ad affrontare un disagio che mette in difficoltà chi ha scelto di trascorrervi le vacanze, credendo di unire i benefici dell’aria di mare alla bellezza della natura aspra e pungente delle dune. Negli esposti i cittadini hanno evidenziato odore di uova marce o assimilabile a quello di idrocarburi attribuendone l’origine a lavorazioni dell’area nord del porto di Livorno.

Una situazione, questa, che si era presentata anche nel gennaio scorso e che aveva fatto alzare la voce ai residenti: ma in quel periodo, ovviamente, molti degli appartamenti – per gran parte estivi – erano vuoti. E allora Arpat fornì rassicurazioni sul controllo della vicenda e con un sopralluogo verificò l’effettuazione di lavori in corso che avrebbero consentito di ridurre i problemi lamentati. Allora si parlò anche di fenomeni aiutati dalle condizioni meteo del periodo. Quali sono stavolta le origini? C’entra anche in questo caso il meteo? Sono domande che i bagnanti del litorale si chiedono – l’argomento ha creato capannelli in spiaggia tra condomini delle colonie – visto il ripetersi di una situazione che, pur con alternanze diverse, va avanti da alcuni anni. Questo «profumo» dell’estate rischia di innescare una nuova serie di proteste: nuovamente si sta parlando di raccolta di firme. Anche se sulle varie chat dei condomini i cittadini si stanno scambiando l’indirizzo e-mail con cui recapitare gli esposti all’Arpat.

Un caso, quello delle maleodoranze, sul quale ci sono stati anche varie esposti in Procura a Livorno (tre a partire dal 2016). Proprio nel giugno scorso il gip ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm e il magistrato titolare del fascicolo dovrà procedere nelle indagini per altri sei mesi. Obiettivo dei cittadini e del loro legale è fare in modo che le aziende interessate al fenomeno debbano rispondere delle maleodoranze che hanno cagionato in questi anni alla popolazione.

Carlo Baroni