«Abusò di ragazzini»: condannato

Dodici anni e sei mesi per Piero Costia. Dovrà risarcire le famiglie

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Pisa, 22 maggio 2019 - IL PUBBLICO ministero aveva chiesto 18 anni di carcere per l’anziano che si presentava come talent scout per adescare i ragazzini, snocciolando le ragioni per le quali Piero Costia, 76 anni, di Oratoio meritava questa pena: la sua sarebbe stata una vera e propria galleria degli orrori nella quale l’uomo sarebbe stato una sorta di burattinaio sessuale degli aspiranti baby calciatori. Il giudice per l’udienza preliminare Pietro Murano gli ha inflitto dodici anni e sei mesi, condannando l’anziano – difeso dall’avvocato Giuseppe Mandarano – al pagamento di una provvisionale di 15mila euro, oltre le spese di giudizio, per ogni parte civile costituita. Proprio il gup nel marzo scorso aveva disposto il sequestro conservativo dell’abitazione di Piero Costia dopo che in una intercettazione in carcere fu sentito dire ad un familiare di vendere le sue proprietà immobiliari, per spogliarsi dei beni in vista delle possibili richieste di risarcimento danni che gli sarebbero piovute addosso dalle vittime.

Tra le parti civili ci sono anche i genitori del ragazzino che morì travolto dal treno dopo aver dato fuoco all’auto di Costia: fu quel tragico incidente lungo i binari a dare una svolta alle indagini partite nel 2016, quando un giovane marocchino denunciò accadimenti di quando era minorenne. I fatti per i quali la Procura – ha coordinato l’indagine il pm Flavia Alemi – ha mandato a processo il 76enne hanno un arco temporale ampio: dai primi, nel 2006, fino al 2018 quando, in primavera, Costia fu arrestato.

LA SENTENZA è arrivata ieri sera e la storia, appunto, è quella dell’uomo che prometteva ai ragazzini di farli giocare in importanti squadre del calcio: sarebbe stata questa l’esca per cominciare il discorso, o farli salire in macchina proponendo un primo allenamento. Ma l’auto, come nel caso di un giovane oggi 21enne, ma 13enne all’epoca avrebbe preso un’altra strada: quella di un luogo isolato dove, con scuse fantasiose, come la necessità di misurargli gli organi genitali, lo convinse a spogliarsi e solo quando il ragazzo capì, si ribellò. Poi, però, tra i due sarebbe iniziata una frequentazione assidua e, quando si vedevano, il talent scout, secondo la Procura, lo avrebbe costretto a compiere e subire atti sessuali. Costia era accusato di atti sessuali con minori, violenza sessuale, in alcuni casi tentata, in altri consumata, aggravata dalla minore età delle vittime e dal fatto che le stesse gli erano state affidate, in molti casi, per ragioni di istruzione e custodia. L’ indagine ha ricostruito episodi e circostanze, secondo le quali il 76enne con il calcio, o con l’ «opportunità» della preparazione atletica, metteva o cercava di mettere le mani sui ragazzini: uno sarebbe riuscito a coinvolgerlo anche in rapporti a tre insieme ad un dodicenne. Tra 90 giorni le motivazioni. In separato giudizio civile la quantificazione dei danni.