Il centrodestra è nel caos

Guerra interna a Forza Italia, duello Meloni-Salvini. Ma l'unica che sorride è la leader di Fratelli d'Italia

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

È guerra aperta dentro Forza Italia. Silvio Berlusconi è molto adontato per le critiche giuntegli dalla ministra per gli Affari Regionali del governo Draghi Mariastella Gelmini, per anni una delle persone più vicine ai vertici del berlusconismo. Adesso però la ministra si fa capofila di un dissenso interno, a partire dalle posizioni ambigue, di Forza Italia e del suo demiurgo, sulla guerra e la Russia. A poco sono servite le precisazioni di Berlusconi e dei suoi: “Siamo un movimento politico filo atlantista, europeista, siamo nel Ppe e ci siamo chiamati in passato ‘Popolo della libertà’, per la quale gli ucraini stanno combattendo”, ha detto Gelmini in un’intervista al Corriere della Sera. “Il tempo di Pratica di Mare purtroppo è finito e oggi ogni ambiguità di filoputinismo reca danno all’Italia e incrina la necessaria unità del Paese. Io sto dalla parte dell’Ucraina, dell’Ue e della Nato. Bene la precisazione, ma mi spiace non avere ancora sentito un sì forte e convinto all’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, né alla decisione di 40 Paesi democratici del mondo di sostenere anche militarmente gli ucraini”. Insomma, ha detto la ministra, “mi sembra che in FI ci sia più la preoccupazione di non dispiacere Salvini che di essere in linea con i nostri partner dell’Ue e della Nato. La nostra posizione in politica estera non è quella della Lega. Salvini legittimamente ha la sua opinione, ma noi non possiamo rinunciare alla nostra identità e storia, con il risultato di farci superare in filo-atlantismo da Giorgia Meloni”. Meloni sta in effetti giocando molto bene le sue carte. La settimana scorsa, mercoledì, era alla Luiss per la presentazione del libro di Giovanni Orsina, “Una democrazia eccentrica”, insieme a Enrico Letta. La leader di Fratelli d’Italia ne è uscita molto meglio del segretario del Pd, anche perché il suo ruolo è più semplice, stando all’opposizione. “Io lavoro stando all’opposizione perché il Governo vada a casa quanto prima. Dall’inizio non ho fatto parte della maggioranza, ma non perché FdI va bene nei sondaggi. Ricordo che ho difeso il principio del diritto di voto degli italiani anche quando FdI stava al 3 per cento”. La questione è un’altra, ha detto Meloni: “Queste maggioranze variabili vengono sempre giustificate con la responsabilità. Secondo me la responsabilità in politica è dare le risposte. Per dare risposte hai bisogno di un Governo che sia in grado di farlo. Quando in una Repubblica parlamentare metti insieme forze politiche che la pensano in maniera diametralmente opposta su tutto, quelle forze politiche, dovendo mediare al ribasso inevitabilmente non daranno le risposte che sono necessarie”. Per questo, ha spiegato Meloni, “non penso che la democrazia sia buona per i giorni di sole. Se le cose vanno male non si può votare, si dice. Ma a maggior ragione quando vanno male c’è bisogno di avere una guida che abbia un mandato forte e che sappia dove andare. Perché quella guida funzioni deve avere una visione e una compatibilità della maggioranza. Questo è il terzo Governo di fila con una maggioranza che non usciva dalle urne. Sono andati bene questi Governi?”. Governi di cui, appunto, fanno parte Forza Italia e Lega. Alleati di coalizione.