Ilaria e Ilenia Bigozzi, sorelle con la testa nello sport

La prima pallavolista a Pistoia, la seconda neo campionessa toscana nell'inseguimento individuale juniores. Una bella storia che arriva da Lamporecchio

Ilenia Bigozzi, la campionessa di ciclismo

Ilenia Bigozzi, la campionessa di ciclismo

Lamporecchio (Pistoia), 4 agosto 2020 - Quando si dice attente a quelle due: Ilaria e Ilenia Bigozzi da Lamporecchio. Vi stupiranno. Sorelle con la testa nello sport: Ilaria, nata a Grosseto il 21 gennaio 1997, è pallavolista della prima squadra dei Vigili del fuoco Mazzoni Pistoia, Ilenia, ciclista venuta al mondo il 30 gennaio del 2003, ha appena conquistato il titolo di campionessa toscana nell’inseguimento individuale juniores al velodromo Enzo Sacchi di Firenze. Figlie d’arte: babbo Stefano è arrivato a un passo dal diventare corridore professionista e oggi ricopre l’incarico di tecnico delle Juniores (e della stessa Ilenia) alla Aromitalia Basso Bike Vaiano, mamma Mina ha trascorsi da giocatrice di volley (raggiunse la serie B2 nazionale ai tempi di Empoli).

Ilenia, passista veloce di 170 centimetri d’altezza, ha appena festeggiato i primi 10 anni da ciclista, dopo essersi cimentata, con poca voglia, nella pallavolo; Ilaria, centrale/opposta di 1 metro e 77, dal prossimo autunno cercherà di ben figurare nel campionato territoriale Appennino Toscano di Prima Divisione. Ilaria con una laurea triennale in Lingue a Firenze, in attesa di frequentare Lingua e Cultura Italiana per stranieri a Bologna, Ilenia studentessa del Liceo scientifico Coluccio Salutati di Montecatini Terme, indirizzo Sportivo. La prima con la possibilità di diventare insegnante, la seconda che desirerebbe iscriversi a Fisioterapia a Firenze. La più piccola fidanzata col corridore Pietro Salvadori, la seconda che da un anno allena le bambine al Volley Lamporecchio. Entrambe pasticciere provette.

“Ho sempre ammirato il babbo corridore – fa sapere Ilenia – mentre su pista mi piace Mark Cavendish. Babbo allenava i maschi e allora volli provare la bicicletta: non ho più smesso. Da G6 ho vinto diverse gare, ma la soddisfazione fu il terzo posto alla Coppetta d’Oro, in Trentino. Da piccola ero particolarmente dotata negli sprint, col crescere mi sono trasformata in passista. Mi piace anche correre su pista; nel 2019 mi sono sperimentata nel ciclo cross”. Da pistard veste i colori della Cykeln, la società sorta nel 2013 da un’idea di Cykeln Magazine. “Voglio proseguire con lo scatto fisso, anche se il mio sogno è passare professionista e magari impormi in una delle classiche del Nord, il Giro delle Fiandre o la Freccia Vallone”.

“So che mi definiscono la ‘manager’ di Ilenia – racconta, divertita, Ilaria – perché l’ho sempre seguita, sono una sua tifosa. Un po’ come i miei genitori o i nonni, Elena e Aldo, che quando possono vengono a incitarci. Per me niente ciclismo, solo pallavolo: dapprima nel Volley Lamporecchio, poi a Monsummano Terme, Cerreto Guidi, infine Pistoia. Il massimo, un torneo vinto in Austria con Monsummano. Sono nata a Grosseto, nella città d’origine di mio padre, trasferitosi in Valdinievole proprio per coltivare la sua passione di ciclista. Mia madre, invece, è di Larciano”.

“Sono contenta di essermi laureata campionessa regionale – riprende Ilenia –, ma soprattutto di stare bene, di essere tornata in forze. Il 26 luglio 2019 sono stata investita a una rotonda da un automobilista distratto, che guidava parlando contemporaneamente al cellulare. Sarei dovuta andare gli Italiani su pista, era 3 anni che mi preparavo per quell’obiettivo. Niente, fui costretta a fermarmi per diverso tempo. Essere tornata competitiva è stupendo. Com’è allenarsi sulle strade della Valdinievole? Non semplice: i manti sono spesso disastrati e gli automobilisti disattenti”.

“Autografi? No, non ci ferma nessuno a Lamporecchio – asseriscono all’unisono, ridendo –: sono tutti tifosi di Vincenzo Nibali”. Dallo Squalo dello stretto al purosangue Ilenia. “Basterebbe ricominciare a praticare sport come prima della pandemia – chiosa con saggezza, Ilaria –. Per i fan ci sarà tempo”. Tutto tremendamente vero.

Gianluca Barni