Il covid non ferma gli allenamenti

Diverse società della zona si stanno organizzando per mantenere in forma i ragazzi con le nuove regole

La tanto temuta seconda ondata di contagi legati al Covid-19 purtroppo è arrivata, ed è piombata come una scure sui campionati locali dilettantistici e giovanili. Le società di calcio si stanno pertanto organizzando, seguendo i decreti e le disposizioni richiesti dalle varie autorità, che in questi ultimi giorni arrivano senza sosta. Coi campionati fermi, nessuna partita e nessun allenamento di gruppo può essere fatto. Tuttavia si possono svolgere sul campo quelli di tipo individuale, dove ogni singolo atleta svolge una serie di esercizi, in cui affina la tecnica e la propria forma fisica. Docce e spogliatoi devono essere organizzati in maniera tale da mantenere il distanziamento sociale, che limita al massimo ogni forma di eventuale contagio. Alcune società sembra che lavorino già seguendo queste direttive: tra queste vi sono Borgo a Buggiano, Ponte 2000, UC Giovani Via Nova e Giovani Granata. La squadra monsummanese, essendo società satellite del Torino, ha anche al suo interno diverse figure della compagine granata, che stanno dando una mano e un importante supporto agli istruttori dei Giovani Granata, essendo tantissimi i tesserati da dover seguire. Altre squadre, come la Margine Coperta e il MontecatiniMurialdo, hanno aspettato il 2 novembre per ripartire, mentre il Pescia attende i prossimi DPCM prima di riprendere, per evitare il rischio di doversi rifermare ancora una volta. Le società cercano quindi di dare una possibilità di sfogo ai ragazzi e ai propri giovani e piccoli tesserati, e di dare loro anche una piccola parvenza di normalità, in una situazione che è sempre più difficile e complicata per tutti. Ma fanno i conti anche con le tante spese da sostenere, le rette momentaneamente sospese e le entrate ridotte al lumicino. Per questo aspettano dalle istituzioni degli aiuti concreti, che permettano loro di poter andare avanti, e di non soccombere definitivamente davanti a questo contesto complicatissimo, che tra l’altro sembra anche non avere ancora una fine certa e vicina.

Simone Lo Iacono