Ciclismo: per Vincenzo Nibali quanti ricordi a Mastromarco

Carlo Franceschi uno dei suoi primi maestri

Vincenzo Nibali e Carlo Franceschi

Vincenzo Nibali e Carlo Franceschi

Mastromarco,12 maggio 2022 - Carlo Franceschi direttore sportivo e dirigente storico della Mastromarco Sensi Nibali “non è rimasto sorpreso” della notizia annunciata da Vincenzo Nibali al termine della tappa di Messina del Giro d’Italia, sul suo ritiro dall’attività a fine del 2022. Qualche giorno prima aveva ricevuto un messaggio in cui Nibali preannunciava la decisione e lui Franceschi, conoscendo bene “Lo Squalo”, aveva intuito tutto. Ed allora dopo l’annuncio tornano i ricordi, i trascorsi di Nibali a Mastromarco. “Aveva 16 anni – ricorda Franceschi - era un ragazzino esile, iniziammo a parlarci e conoscerci oltreché a lavorare e fu l’inizio di quella che sarebbe diventata una favola, una meravigliosa avventura che prosegue ancora, perché tutte le volte che può, Nibali viene a Mastromarco e così sua moglie Rachele e la figlia Emma Vittoria che mi chiama nonno”. Per Carlo Franceschi il ritiro dall’attività è una decisione giusta, per una serie di motivi che non gli consentono più di brillare come un tempo senza dimenticare le 37 primavere che Vincenzo ha sulle spalle. A Mastromarco “Università del Ciclismo” come viene definita la frazione, e così Carlo Franceschi, ricordano con ammirazione le vittorie di Vincenzo Nibali con la maglia del sodalizio locale, da juniores e da under 23, come il titolo italiano juniores conquistato per distacco nel 2002 a Asolo nel Vicentino, e nella stessa stagione, il Giro della Lunigiana a tappe oltre alle due medaglie di bronzo nelle prove a cronometro al mondiale juniores di Zolder in Belgio nel 2002 ed a quello Under 23 di Bardolino in Veneto nel 2003. Franceschi e sua moglie Bruna (troppo presto scomparsa) hanno tenuto per sei anni Nibali a casa loro, poi il campione comprò un appartamento a Mastromarco andando a vivere da solo prima di trasferirsi a Lugano sua attuale residenza. Tornando a Nibali corridore, Carlo Franceschi capì che poteva diventare un corridore importante, per la sua “determinazione, la voglia di arrivare, la grande serietà, io cercavo di dargli i consigli utili, come comportarsi in corsa, e magari di non andare sempre all’attacco, ma non era facile e quando vinceva mi diceva che lo aveva fatto alla Nibali, cioè attaccando”. Ora tutti accompagniamo Nibali verso la fine della stagione come merita il suo talento, la sua classe, la sua forza, ma anche la sua modestia. Un campione in tutto.