"Ancora troppi black out" Il coach: un’altra Viking

Giacomo Cardelli nonostante la vittoria sul Valdarno non è del tutto soddisfatto "A preoccuparmi sono quei cali di tensione che arrivano puntualmente"

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E’ stata una serata da ritorno al passato per la Viking Montecatini: la squadra di coach Cardelli gioca con il roster al completo e vince in casa per la prima volta dal 28 febbraio, appena in tempo per salutare come si deve il PalaTerme. Contro la Synergy Valdarno i rossoblù hanno potuto riabbracciare tutti i loro pezzi da novanta, sono riemersi vecchi pregi, come la spaventosa varietà di soluzioni offensive a disposizione di Meini e compagni, ma anche atavici difetti come la permeabilità difensiva che il tecnico montecatinese sperava forse di aver corretto nelle ultime partite della prima fase: "So che siamo una squadra con determinate caratteristiche, per questo i 73 punti subiti non mi stupiscono più di tanto, però è dall’inizio del campionato che lavoriamo per cercare di crescere da questo punto di vista e mi aspettavo risposte diverse – ammette Cardelli – Più che il dato numerico, che a prima vista potrebbe sembrare anche positivo visti i nostri standard, a preoccuparmi sono quei cali di tensione che puntualmente si verificano: riusciamo ad andare in vantaggio di 15-16 punti e stacchiamo improvvisamente la spina permettendo agli avversari di rientrare. Dobbiamo liberarci di tutti quei blackout offensivi e difensivi che costellano le nostre partite ed essere più continui all’interno della partita, ma anche in difesa dobbiamo crescere perché perdiamo sistematicamente gli uno contro uno e sembra quasi che i giocatori aspettino sempre che si attivi il meccanismo delle rotazioni difensive per poter beneficiare di un aiuto dal compagno. Questo è un problema perché la rotazione non può sempre essere puntuale e dobbiamo pensare prima di tutto ad essere aggressivi e non farci battere nelle situazioni di uno contro uno perché siamo entrati in una fase del campionato in cui ci giochiamo tutto e nessun avversario regalerà punti. Un rimbalzo in più, una palla rubata, un tiro contestato possono anche fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta". Gli 87 punti segnati sono senza dubbio l’aspetto da sottolineare, anche se l’attacco non è mai stato un problema per Montecatini: "Nelle partite in cui avevamo più assenti siamo comunque riusciti a segnare 70 punti di media, riusciamo spesso a trovare un vantaggio sui pick and roll e siamo molto bravi con i nostri esterni a giocare le situazioni di uno contro uno all’interno dei nostri possessi – sottolinea il coach rossoblù - Possiamo comunque migliorare anche con la palla fra le mani, ad esempio siamo poco cinici ad attaccare il ferro con i nostri lunghi, che spesso scaricano il pallone troppo presto e soprattutto perdiamo tantissimi palloni in contropiede. L’aver recuperato tutti ci permette di alzare il livello di intensità e qualità degli allenamenti in modo da poter lavorare efficacemente sugli aspetti del nostro gioco che non funzionano". Il prossimo impegno vedrà la Viking impegnata sul parquet del Don Bosco Livorno: "Sarà un banco di prova importante soprattutto per testare la nostra crescita difensiva contro una squadra giovane che fa della freschezza atletica e dell’uno contro uno i propri marchi di fabbrica".

Filippo Palazzoni