Polizia, spaccio di eroina stroncato

In carcere due immigrati richiedenti asilo

Il vicequestore Mara Ferasin e i suoi collaboratori del commissariato

Il vicequestore Mara Ferasin e i suoi collaboratori del commissariato

Montecatini 5 giugno 2019 - I venditori di morte aspettavano i clienti seduti sulla panchina davanti al binario ferroviario della stazione Montecatini Centro, accanto al cartello che annuncia il luogo di arrivo ai treni in transito. Due giovani nigeriani, privi di permesso di soggiorno e richiedenti asilo, ai quali alla fine è stato respinto, ora sono entrambi dietro le sbarre nei carceri di Sollicciano e Prato. Tutti i giorni, dalle 8 alle 12, con una costanza degna dei più seri imprenditori, i ragazzi – 24 e 22 anni – servivano dosi di eroina agli acquirenti, tossicodipendenti della zona o in arrivo da altre località.

Quindici persone sono state segnalate per uso di stupefacenti alla prefettura in seguito alle indagini. In circa tre mesi avevano venduto tra le 600 e le 800 dosi, con un guadagno stimato intorno ai 15mila euro.  Il turpe commercio è stato stroncato dagli agenti del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Mara Ferasin. Con ordinanza di carcerazione dei due pusher già in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Pistoia Luca Gaspari su richiesta del pubblico ministero Claudio Curreli, la polizia ha chiuso l’operazione «Siding» (binario di scambio in italiano) con il provvedimento che conferma le misure già prese.

L’attività era iniziata a fine 2018, in base alle segnalazioni fatte da pendolari che utilizzano il treno e residenti della zona di piazza Gramsci.  Era così partita un’intensa attività di appostamenti, supportata dalle riprese video della scientifica. Non servivano contatti telefonici tra i tossicodipendenti e i pusher: chi cercava l’eroina sapeva bene che poteva rivolgersi ai due giovani seduti sulla panchina. I clienti si avvicinavano, di solito muniti di una banconota da 20 euro, altre volte con qualche soldo in più. Il nigeriano con le scarpe blu verificava la bontà del contante e poco dopo faceva un cenno al connazionale con il cappellino rosso. Questo sputava dalla bocca una pallina termosaldata con la dose di eroina, circa 0,2-0,3 grammi, esortando l’acquirente a nasconderla. La polizia ha dovuto agire con una certa rapidità. La stazione è frequentata anche dagli studenti dell’alberghiero Martini, molti dei quali sono minorenni. Alla fine, lo scorso febbraio, i due spacciatori sono stati arrestati. Uno di loro, alla vista dei poliziotti, ha sollevato un grosso ombrello con una vistosa punta. Per fortuna il nigeriano ha compreso che non c’era più nulla da fare e doveva solo consegnarsi.