Torturò e uccise cagnolina, ora davanti al giudice

Le associazioni si mobilitano, manifestazione davanti il Tribunale per Pilù

Una delle manifestazioni che si tennero a Pescia

Una delle manifestazioni che si tennero a Pescia

Montecatini Terme, 21 settembre 2018 - Nel maggio di tre anni fa a Pescia un ragazzo di 27 anni seviziò, fino a portarla alla morte, la cagnolina Pilù, un pinscher nano. Nell’ottobre dell’anno successivo il video delle torture venne pubblicato su Facebook. Orrore e indignazione furono i sentimenti prevalenti di quei giorni. L’abitazione del giovane per alcuni giorni fu assediata dai cittadini. Il 26 settembre si terrà al Tribunale di Pistoia l’udienza di «smistamento». In quella circostanza davanti al giudice comparirà il giovane indagato e le partie lese. In quella circostanza potranno essere presentati riti alternativi tipo il patteggiamento, verranno costituite le parti civili. A questo proposito c’è già l’annuncio della Liv (Lega Internazionale Vigilanza) Toscana, mentre altre associazioni animaliste potrebbero fare altrettanto. Così come lo stesso comune di Pescia. Insomma quella del 26 sarà un’udienza essenzialmente tecnica. Ma quanti rimasero indignati due anni fa per quell’orrore fatto e tasmesso in rete non dimenticano.

Così diverse associazioni: Leal Sez Arezzo, Pistoia, Pisa, Viareggio, e Liv Toscana hanno organizzato una manifestazione davanti al Tribunale di Pistoia mercoledì 26 alle 14. «Sarà un ritrovo silenzioso e pacifico – spiegano gli organizzatori – Confideremo nella giustizia fino all’ultimo, ma la nostra onestà intellettuale impone comunque di esserci. Esigiamo la certezza della pena. Esigiamo non si creino pericolosi precedenti. Vogliamo che i nostri figli possano ricevere buoni esempi e sentirsi protetti dagli adulti. Esigiamo che quello che ha dovuto subire la piccola Pilù non debba essere rivissuto da nessuno, perché nessuno, merita una morte atroce e disumana come quella». Nell’intento dei promotori c’è una manifestazione silenziosa e pacifica. Niente megafoni o fischietti. Soltanto palloncini bianchi, manifesti o striscioni. «Lo spirito della manifestazione – spiega Giulia Fiori, presidente della onlus Liv Toscana – è racchiuso nello slogan: non basta confessare di essere colpevole per rendere giustizia alle vittime. Esigiamo la certezza della pena».

E’ prevista una larga partecipazione, considerata non solo l’indignazione per il caso, ma anche per quanto visto alle manifestazioni che si tennero all’epoca a Pescia e durante la fiaccolata per la cagnolina. In pochi giorni vennero raccolte oltre quarantamila firme per chiedere una punizione nei confronti di chi aveva compiuto l’ignobile atto. A Pilù è stata anche dedicata dall’associazione “Quelli con Pescia nel cuore“, una mattonella sul «Muretto» degli animali sul lungofiume Birindelli. Pilù apparteneva alla famiglia dell’ex ragazza del giovane. In quel periodo la famiglia stava traslocando e la cagnolina fu portata per alcuni gorni nella casa dove i due giovani convivevano. «Quando una sera sono tornata nell’abitazione – ci raccontò all’epoca la ragazza – trovai la cagnolina disidratata e in pessime condizioni. L’ho subito portata dal veterinario. Poche ore dopo il veterinario mi ha chiamato dicendo che non c’era stato più nulla da fare. Abbiamo anche fatto fare l’autopsia, ma non è emerso niente delle violenze». Qualche mese dopo uscì il video su Facebook ed emerse la terribile verità.