"Il punto nascita riaprirà" L’Asl prova a rassicurare

"Non è la volontà dell’azienda nè quella dell’assessore regionale alla salute" "Il reparto andrà verso una riqualificazione: col Pnrr 10 milioni all’ospedale"

PESCIA

L’Asl ribadisce che "non è in alcun modo volontà della Asl né dell’Assessorato alla Salute privare definitivamente l’ospedale di Pescia del punto nascita che andrà verso una riqualificazione". "L’interruzione dell’effettuazione dei parti al Cosma e Damiano con il primo giugno - spiega l’azienda sanitaria in una lunga nota – dipende dal fatto che il passaggio a meno di 500 nascite in un anno (per cui l’ASL sta chiedendo la deroga al Ministero della Salute) comporta la necessità di soddisfare precisi requisiti dettati dal Ministero della Salute per il conseguimento dei quali occorre porre in essere una serie di interventi, tra cui, ad esempio, la necessaria dotazione organica dei medici ginecologi e pediatri che permettano il mantenimento dei turni nelle 24 ore, criteri obbligatori e basati su evidenze scientifiche per ottenere la deroga e definiti a livello nazionale al fine di assicurare la totale sicurezza per la donna in gravidanza e del nascituro. Per tale motivo l’Assessore alla Salute Bezzini ha dato disposizione di avviare immediatamente i concorsi necessari affinché nel periodo necessario al Ministero di esprimersi (180 giorni), la Asl Toscana Centro sia in condizione di adempiere a questo e agli interventi di tipo organizzativo necessari all’ottenimento della deroga e quindi alla ripartenza dell’attività di assistenza al parto. I requisiti di tipo strutturale sono già assicurati grazie alla riqualificazione totale del reparto, operativa dal 2018. I dirigenti della Asl hanno ampiamente descritto tale situazione a tutti i Sindaci presenti, evidenziando la natura non discrezionale ma obbligata della scelta. Il quadro sopra indicato obbliga L’Azienda ad intervenire, al di là di chi, in assenza di responsabilità, può esprimere giudizi generici ed incompleti. È stato ribadito durante la riunione, come già avvenuto in occasione analoghe negli ultimi 2 anni, che il problema della carenza di ginecologi e pediatri (questione che ha valenza nazionale) sta mettendo in seria difficoltà non solo Pescia anche gli altri punti nascita dell’Azienda: a dimostrazione della fattiva volontà dell’azienda rispetto al mantenimento dell’assistenza al parto, è stato ricordato che, già da tempo, molti turni sono effettuati da medici ginecologi provenienti da altre sedi aziendali". Nel documento si cita il precedente del Mugello. "Quando il punto nascita di Borgo San Lorenzo scese al di sotto delle 500 nasciteanno - viene spiegato – era possibile corrispondere ai requisiti organizzativi che devono essere attestati come esistenti al momento della richiesta di deroga per consentire l’esercizio dell’attività durante l’effettuazione della procedura: ad esempio la situazione dell’organico era assai più favorevole dell’attuale a livello generale e specifico. Non essendo possibile attestare allo stato attuale i requisiti di tipo organizzativo necessari allo svolgimento dell’attività quando i punti nascita scendano sotto i 500 partianno, la sospensione dell’attività di assistenza al parto per il mero tempo necessario a porre in essere i necessari adeguamenti richiesti dalle norme è dunque un atto dovuto. Si ribadisce che non è in alcun modo volontà della Asl né dell’Assessorato alla Salute privare definitivamente l’ospedale di Pescia del punto nascita, anzi la richiesta di deroga va nella direzione di mantenerlo efficiente: questa volontà è anche testimoniata dalla riqualificazione totale del reparto avvenuta nel 2018 ed dal forte supporto della rete ginecologica aziendale al punto nascita di Pescia portato avanti negli ultimi anni, anche’esso elemento rappresentato alla Conferenza dei Sindaci di venerdi. La sospensione dell’attività di assistenza al parto si rende solo momentaneamente necessaria per ripartire con maggiore solidità e in piena sicurezza. L’Azienda ha inoltre preso impegno a presentare, una volta concluso il confronto tra la Regione ed il Governo, il quadro degli interventi strutturali previsti dal PNRR e dalle misure nazionali per la riqualificazione del presidio ospedaliero di Pescia, interventi per circa dieci milioni di euro".