Famiglia con sei figli: "Non terra ma sgravi"

Eleonora e Diego: "Servono misure dirette"

Eleonora e Diego con i loro sei bambini

Eleonora e Diego con i loro sei bambini

Monsummano e Terme, 3 novembre 2018 - «Un pezzo di terra per il terzo figlio? No grazie, non ci interessa». E menomale, perchè alla famiglia Rossi Giuntoli di Monsummano, per i loro sei bambini non sarebbe bastato mezzo Padule. Ironizzano Eleonora e Diego, sulla proposta del ministro Salvini di offrire un appezzamento di terreno da coltivare con una specie di mezzadria per le famiglie che decidano di fare il terzo figlio, a partire dal prossimo anno. Eleonora Rossi, adesso casalinga, e Diego Giuntoli, autotrasportatore, sono due 34enni di Monsummano che stanno insieme dal 2001 e che nel 2003 hanno avuto la loro prima splendida bambina, Asia. Oggi Asia ha 15 anni ed è circondata dall’allegria e dall’affetto degli altri suoi fratelli e sorelle nella bella casa dei bisnonni dove non manca nulla: Carolina di 11 anni, i gemelli Gabriele e Lorenzo di 8, Mattia di 4 e l’ultimo arrivato Samuele, nato il 22 settembre scorso. Ma come si vive in una famiglia così numerosa al tempo della crisi e del consumismo tecnologico? «Si vive come nelle altre famiglie, più o meno – spiegano i giovani coniugi – da fidanzati pensavamo di avere 3 figli, ma non credevamo che saremmo arrivati a 6». 

E’ difficile gestire una famiglia così ampia? «No, forse per certi versi è più facile – dicono i due – le bimbe più grandi ci aiutano tantissimo con gli ultimi arrivati». Ad aiutare la gestione familiare ci sono anche Tiziana e Massimo, i genitori di Eleonora, che vivono al piamo di sopra della villetta, con la bisnonna. E come si declina la giornata tipo? «Io bene, vado via col camion» scherza Diego, ma Eleonora aggiunge «Si parte la mattina con la sveglia. I bambini fanno colazione e poi si vestono da soli o aiutati dalle sorelle o dalla mia mamma. Poi ci dividiamo con mio padre a portare a scuola i bambini a orari diversi e nel pomeriggio le più grandi ci aiutano con i più piccoli. A pranzo mia madre sistema tutti a orari diversi mentre la cena la facciamo in casa nostra». Come vedete il futuro per i vostri figli? «Se avessimo atteso il momento giusto per farli, probabilmente non ne avremmo fatto nemmeno uno. Questo mondo un po’ ci spaventa ma siamo ottimisti»

E della proposta di avere un pezzo di terra da coltivare dal terzo figlio in su cosa ne pensate? «Forse in passato poteva risultare utile, ma adesso crediamo sia anacronistico. Meglio degli sgravi fiscali per far studiare i nostri figli, visto che non ce ne sono molti, che un pezzo di terra che nessuno coltiverà». Se tornassete indietro fareste le stesse scelte? «Assolutamente si. Non abbiamo molte possibilità. Abbiamo delle spese, il mutuo, la macchina 8 posti, i costi della scuola, della mensa, del catechismo, ma rinunciamo alle ferie e ad uscire a cena fuori ed ai nostri bimbi non manca nulla. Hanno tutto quello che hanno gli altri, comprese le vacanze studio all’estero. E’ una scelta di vita». Ed Asia, la più grande, conclude «Avere tanti fratelli e sorelle è traumatizzante e bello al contempo. Samuele, ho chiesto io a babbo e mamma che lo facessero arrivare».