Parcheggi ospedale, il Comune invia gli atti alla procura per annullare la convenzione

Pescia, l'annuncio del sindaco Oreste Giurlani

Oreste Giurlani

Oreste Giurlani

Pescia (Pistoia), 18 aprile 2019 - «Dopo aver ricevuto i risultati dei documenti analizzati dai legali e dopo aver attivato le procedure di annullamento per autotutela degli atti di affidamento del servizio dei parcheggi a Pescia alla PePar, nella zona dell’ospedale SS. Cosma e Damiano, ci sono altre due importanti novità riguardanti il Comune di Pescia». Lo dichiara il sindaco Oreste Giurlani

«Con provvedimento del 5 aprile – aggiunge – il Comune ha inoltrato ufficialmente alla procura della Repubblica di Pistoia, alla procura della Corte dei Conti di Firenze, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla prefettura di Pistoia tutti gli atti relativi alla vicenda dei 740 posti auto prossimi all’ospedale. Un atto dovuto, visto che la procedura è motivata dal riscontro di gravi violazioni sia per quanto riguarda la definizione e lo sviluppo del project financing che per lo stravolgimento del progetto originario, oltre che per tanti altri aspetti che riguardano essenzialmente cinque delibere di giunta per atti e provvedimenti che non sono peraltro approdati in consiglio comunale.

Della vicenda abbiamo già parlato ufficialmente e ora procediamo coerentemente con quanto deciso in giunta lo scorso 2 aprile. Insieme al ritorno alla piena disponibilità dei parcheggi perché siano davvero a servizio dei cittadini, fare luce su questa vicenda è una esigenza, perché si tratta di servizi e soldi della città che è necessario sapere come sono stati utilizzati e cosa è accaduto. Pensiamo a quante persone hanno dovuto pagare cifre spropositate per utilizzare parcheggi a servizio di un ospedale che serve tutta la Valdinievole. Penso ai dializzati, ai malati oncologici e alle loro famiglie, in generale a tutti quelli che hanno avuto problemi».

Anche il gruppo consiliare Pescia Cambia, attraverso Adriano Vannucci, ha presentato una mozione per impegnare la giunta a proseguire sulla strada tracciata dalla delibera del 2 aprile, ma anche a promuovere un consiglio comunale aperto sul tema».