"Balneoterapia per curare la pelle" Il professor Lotti indica la strada

Il noto dermatologo ribadisce l’importanza dei trattamenti sul posto: usare l’acqua in contenitori abbassa l’efficacia

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Il professor Torello Lotti rilancia l’importanza della balneoterapia con acqua termale nella cura delle malattie della pelle. Il noto specialista montecatinese ritiene valida questa azione nei confronti di patologie importanti, purché eseguita sul posto, visti i rischi di perdita di efficacia spostando l’acqua nei contenitori. La validazione scientifica delle acque termali, ribadisce Lotti, per evidenti motivi, non può essere fatta dalle realtà che si occupano della loro gestione, ma devono essere effettuate da commissioni esterne che effettuano anche una comparazione tra le fonti di diverse realtà.

"La balneoterapia – spiega il dematogo – è utilizzata per il trattamento di condizioni infiammatorie croniche, in malattie della pelle come psoriasi e dermatite atopica e condizioni reumatologiche. La pratica di questo è senza un regime terapeutico standardizzato. Le acque utilizzate variano per temperatura (tipicamente 30-40 gradi) e composizione minerale e chimica (bicarbonato, solfato, solfuro, cloruro, magnesio e altri metalli e minerali). Non esiste una durata o frequenza standard di immersione e i cicli di trattamento sono variabili (giorni, settimane o mesi). L’uso della balneoterapia in dermatologia è stato principalmente per la psoriasi a placche cronica. Un effetto benefico si osserva anche sull’artrite psoriasica cronica associata. La dermatite atopica può essere trattata con successo con la balneoterapia, soprattutto data la sua relativa sicurezza nei bambini. La balneofototerapia alla luce solare naturale è comunemente usata per curare la vitiligine. Ai soggetti con pelle sensibile o diverse dermatiti può essere consigliato di evitare l’uso di saponi e di proporre metodi alternativi.. Le acque minerali possono essere la scelta giusta in questi casi perché possono avere azione depurativa e terapeutica, a volte senza evidenti effetti irritanti".

Lotti ribadisce: il futuro della dermatologia termale è legato al coordinamento di ricerche internazionali non sponsorizzate.

Daniele Bernardini