Villa Massoni "La vogliono all’asta per poi prenderla a poco prezzo"

Lettera dal carcere di Marco Casonato: "Qualcuno ha modificato le classificazioni catastali degli edifici e dei terreni"

Villa Massoni "La vogliono all’asta  per poi prenderla a poco prezzo"

Villa Massoni "La vogliono all’asta per poi prenderla a poco prezzo"

Torna a parlare Marco Casonato. E lo fa tramite una lettera, inviata alla nostra redazione, dal carcere di Pisa dove è detenuto, lo ricordiamo, per l’uccisione del fratello Piero avvenuta nel novembre del 2017 al culmine di una lite scoppiata all’interno del parco di Villa Massoni. Casonato è stato condannato, in Appello, a 16 anni di reclusione dopo la condanna a 18 anni in primo grado. Lui si professa innocente: ha ribadito più volte, davanti ai giudici, di non aver voluto uccidere il fratello ma solo una manovra accidentale con l’auto avrebbe causato la tragedia. Il suo legale, Riccardo Balatri, ha fatto ricorso in Cassazione.

Casonato nella lettera torna a parlare di Villa Massoni, che per metà è di sua proprietà. "La villa – scrive l’ex docente universitario di psicologia – dopo vari errori in Tribunale è stata ripignorata, perchè c’è l’intenzione di metterla all’asta e poi prenderla a poco prezzo. La questione interessante è che dei professionisti, per ora ignoti, senza acquisire il mio consenso in alcun modo, hanno modificato le classificazioni catastali degli edifici e dei terreni, evidentemente sulla base di piani che non potevano aspettare oltre. C’è fretta... Chi ritiene di prendersi la villa è così sicuro di farlo che sta già cercando compratori a cui rivenderla. Una persona di mia fiducia ha ascoltato l’incaricato di una, chiamiamola cosi, ‘agenzia immobiliare’ che aveva accompagnato un magnate russo potenziale cliente e descriveva la situazione e le possibilità. Poi coi fondi del Pnrr la villa la riparano pure quasi gratis, perchè basta metterci un po’ di soldi da riciclare e poi si prendono pure i contributi della Ue".

L’ex docente ricorda anche una sua vecchia proposta di concedere a lungo termine al Comune l’uso delle terrazze per creare una seconda passeggiata a Massa e un luogo idoneo a organizzare mostre di scultura e arte in genere. Una proposta rilanciata, a suo nome, anche dall’architetto Corrado Lattanzi che, però, sostiene Casonato, "non è stato neppure ricevuto dal sindaco. Per questa operazione il Comune avrebbe potuto ottenere fondi europei dal Pnrr. Gli unici interessi che esistono – dice nella lettera Casonato – sono gli interessi immobiliari legati al riciclaggio".

In carcere Casonato ("Vivo come un monaco", dice) sta per conseguire una seconda laurea ed ha praticamente terminato di scrivere due libri: uno di sociologia della contemporaneità (covid e guerra) e uno di storia della scienza sulla separazione delle figure sanitarie in medici-chirurghi, infermieri e assistenti sociali.

L.C.