Stop alle logiche dei campanili e dei confini amministrativi: il porto di Marina di Carrara deve restare unito a quello spezzino, per "pianificare e governare lo sviluppo economico-sociale in un’epoca di grandi e repentini cambiamenti come quella in atto". Rompe gli indugi legati alla campagna elettorale per il voto regionale ‘Confindustria La Spezia’ e lo fa per dire no al ritorno del “partner” toscano a sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale di stampo labronico. "I due porti sempre più negli anni – sostiene l’associazione degli industriali spezzini – hanno consolidato il fatto che sono parte integrante di un’area economica unica; pertanto, Confindustria La Spezia ritiene che sarebbe dannoso, forse soprattutto per il porto di Marina di Carrara, tornare a vecchie divisioni ampiamente superate nella realtà dei fatti". Confindustria ritiene opportuno "effettuare un’analisi obiettiva sugli sviluppi e sulla crescita registrati dal 2016 dal porto di Marina di Carrara" e sostiene che "aver messo a patrimonio comune le esperienze e le professionalità delle due strutture operative, abbia avvantaggiato entrambi i porti in egual misura, tralasciando, volutamente, di ricordare le opportunità di investimenti derivanti da essere parte integrante dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale godute dal porto di Marina di Carrara".
Una scelta giusta quella fatta a suo tempo, ricorda Confindustria, e grazie alla quale oggi "la comunità locale è prossima all’approvazione del piano regolatore portuale atto pianificatorio atteso da oltre 40 anni". "Non può sfuggire a nessuno che l’aumento dei traffici e l’uscita dalla monocultura del marmo – sottolinea l’associazione – si sia potuta realizzare tramite una stretta collaborazione e osmosi fra le due realtà portuali e fra imprenditori aventi punti di contatto ed interessi in comune molto più frequenti, anche per vicinanza geografica, rispetto alla realtà di Livorno. Come non può sfuggire a nessuno che parlando di Autorità portuale non ci si può limitare a considerare solamente le attività legate al porto mercantile, ma si deve ampliare anche alle attività della nautica e delle costruzioni dei super yacht. La provincia della Spezia e quella di Massa Carrara hanno visto consolidarsi la presenza in entrambi i territori degli stessi leader mondiali nel comparto della costruzione dei super yacht e sarebbe illogico e sicuramente dannoso per questo importante comparto produttivo dividere le due realtà".
Confindustria chiede a tutti di "ragionare con una visione di sviluppo economico e sociale che non guardi il passato ma sia protesa al futuro, considerando i due porti componenti di una unica Area vasta e come tali devono essere governati".