’No Variante’ all’attacco: "Progetto da bocciare"

Il comitato contrario all’alternativa per l’Aurelia chiama a raccolta i cittadini "L’opera peggiorerà la qualità dell’aria e porterà rischi per via Cavour".

’No Variante’ all’attacco: "Progetto da bocciare"

’No Variante’ all’attacco: "Progetto da bocciare"

Il Comitato ‘No Variante’ non molla la presa sul progetto di Anas per il primo lotto di Variante Aurelia dal Canalmagro alla Stazione e riaccende la battaglia, in tutta risposta alle integrazioni che la stessa società ha presentato nell’ambito della Valutazione di impatto ambientale sul tavolo del Ministero dell’Ambiente. Oltre a contestare le previsioni di Anas, il Comitato lancia anche un appello a tutti coloro che sono contrari all’opera, il cui costo negli ultimi anni è lievitato fino a raggiungere i 45 milioni di euro circa: "I massesi non sono al corrente dei pericoli derivati dalla Variante Aurelia, del peggioramento della qualità dell’aria e delle condizioni di salute, e dei rischi per via Carducci. Abbiamo tempo fino a fine aprile per esprimere il nostro dissenso: invitiamo cittadini, tecnici e specialisti a contattarci via email [email protected] per apportare un contributo per fermare il 1° Lotto della Variante Aurelia, un progetto ‘vecchio’, che risulta scollegato dalla nuova realtà della città".

Questo l’appello a ‘combattere’, ovviamente a suon di carte bollate sul tavolo del Ministero, ma il Comitato entra anche nel merito della protesta, contestando diverse previsioni dell’opera: "Il comune di Massa è in trattativa con Eni per riallocare il distributore della Stazione in area limitrofa con i nostri soldi – attaccano -. Il distributore è stato ristrutturato di recente con autorizzazione comunale, ma deve essere demolito e ricostruito altrove per far spazio alla rotonda della Variantina Aurelia: un ‘pasticcio’ degli uffici comunali. La stima dei costi è di una decina di milioni di euro per demolizione, bonifica e ricostruzione. Risorse di Massa non più usabili per la messa in sicurezza di Via Bassa Tambura e delle strade collinari, per il rischio e i disagi dovuti alle continue frane e smottamenti. Risorse dei massesi non più usabili per le criticità del territorio: strade, sottopassi, scuole, parchi".

La variante, poi, finirebbe per "spostare il traffico su Via Carducci dove si realizza il nuovo Ospedale di Comunità e Casa della Salute: denunciamo il rischio per la salute dei residenti e di tutti i cittadini, soprattutto quelli fragili che dovranno usufruire della nuova struttura per analisi, visite ambulatoriali, specialistiche, e accesso a servizi medici. Folle è impennare l’inquinamento dell’aria di fronte ad una struttura ospedaliera, come già osservato dal Ministero per la rotonda R04 della Variante Aurelia di fronte all’Opa. Non è da fare".

Contestati anche i dati dei tecnici Anas per le rilevazioni dell’inquinamento ambientale perché le due centraline, Colombarotto e Marina Vecchia, sono lontane dal punto di progetto o in strade interdette al traffico pesante. "Non è possibile che siano rappresentativi della realtà del traffico di via Carducci", conclude il comitato.