
hicca Gagliardo, dopo. il liceo classico ’Repetti’, si è laureata in Lettere antiche ed è giornalista e scrittrice
La solitudine, la distanza, l’isolamento. Superati con un viaggio interiore verso la luce, il mondo degli altri che si incastra a perfezione con il proprio. Uscire dall’io per entrare nella dimensione del noi. E’ il viaggio di Chicca Gagliardo che dopo anni di silenzio torna a raccontare un percorso di liberazione, verso la conoscenza e verso il noi. ’Quando ci scopriremo poeti nessuno potrà prenderci’ è il titolo del libro edito da Hacca che riporta dopo anni di silenzio la giornalista alla letteratura. Così attraverso il buio si incontrano pozzanghere che racchiudono musica e chiavi per leggere la vita, uccelli che cercano ali, musiche che germogliano colori, colori che parlano di suoni. Tutto scandito dal silenzio come faro che consente di ascoltare. Un percorso dove grazia e libertà diventano ali, dove le scale diventano metafore della fatica che ci si lascia alle spalle, dove armati e forti della nostra ferita la si porta in petto come un trofeo che ci consente di capire meglio e avere tutti i pori aperti verso l’altro. Nel percorso verso la luce si incorrano ali, piume, foglie, alberi, nubi e acqua. Ed è proprio la ferita a far scorgere le ali che ci sono date in dotazione e che soltanto con il silenzio si riescono a vedere. Piano piano il silenzio, che nel testo viene reiterato come un refrain continuo, si sostituisce con il canto che "ci farà alzare nella nostra vera altezza". Il racconto notturno così si fa spartito, musica da ascoltare e suonare. Chicca Gagliardo nel suo viaggio verso la luce rilegge Simone Weil, Emily Dickinson, Etty Hillesum, tre donne che si incontrano nelle pagine del libro e parlano insieme al cuore del nostro tempo.
Cristina Lorenzi