«Lei non ha nulla, può andare tranquillo». Torna a casa e muore

La drammatica fine di Oreste, ex calciatore della Massese. I familiari hanno fatto denuncia. Ieri l’autopsia

Massa

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Massa Cararra, 18 settembre 2014 - VOGLIONO conoscere la verità i familiari di Oreste Massa, l’ex calciatore della Massese deceduto lunedì scorso, poco dopo le 15, nella sua abitazione in via Puccini a Massa. La storia è piuttosto complessa. Massa, ex giocatore della Massese e assicuratore, aveva 74 anni ed era iperteso. La scorsa settimana si è sentito male, è svenuto più volte. I familiari, preoccupati, l’hanno trasportato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale di Massa. Qui i sanitari hanno subito misurato la pressione che è risultata molto bassa: 40 di minima e 60 di massima. Poi hanno fatto le analisi del sangue e delle urine, oltre ad una radiografia. Dalla prima, sommaria, ricostruzione dei fatti, dalle analisi non sarebbe emerso nulla di particolare. E così dopo qualche ora i medici del pronto soccorso, dopo avergli somministrato i medicinali per fargli risalire la pressione e averlo fatto bere, l’hanno dimesso. Una volta a casa, il lunedì mattina Massa sembrava stare abbastanza bene, ma al pomeriggio è stato colpito dal malore rivelatosi fatale. Oreste Massa è crollato a terra ed inutile si è rivelato il tentativo, disperato, di fargli il massaggio cardioaco. Il cuore si era fermato. Sconvolti, i familiari hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Massa. Ora l’indagine è nelle mani del sostituto procuratore Rossella Soffio: l’ipotesi da valutare è quella di una eventuale negligenza da parte di chi lo ha curato in occasione della prima visita in ospedale. Saranno le indaginio a fare chiarezza, a cominciare dall’analisi delle cartelle cliniche. In particolare i familiari si domandano perchè, a quanto risulterebbe loro, al pronto soccorso al paziente non sarebbe stato fatto l’elettrocardiogramma. E perchè Oreste Massa non è stato trattenuto in osservazione ma dimesso. Per capire meglio le cause del decesso, ieri mattina all’ospedale Versilia si è svolta l’autopsia Ad effettuare la ricognizione è stato il professor Luigi Papi di Pisa. I risultati definitivi dell’esame autoptico si conosceranno solo tra qualche giorno.  LA NOTIZIA della scomparsa di Massa ha suscitato sconcerto e cordoglio in città dove era molto conosciuto: originario di Genova, classe 1939 ha iniziato a giocare nelle nelle giovanili della Sampdoria. Con la formazione blucerchiata vinse l’edizione 1958 del «Torneo di Viareggio» battendo in finale la Fiorentina per 2-0: proprio Massa realizzò uno dei due gol laureandosi poi capocannoniere del torneo. Di Bruno Mora (poi Juventus, Milan, Parma, Nazionale) l’altro gol. Nel 1960 l’arrivo alla Massese in serie D. Come attaccanti i titolari erano Villa e Fumagalli, ma il giovane Massa ha collezionato 19 presenze mettendo a segno 5 reti. E’ rimasto anche nel 1961-62 con 17 presenze e 2 reti. Rientrato alla alla Sampdoria, è tornato a Massa nel 1963-64 collezionando 6 presenze e una rete. Proprio a Massa ha conosciuto quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Silvia con cui ha avuto due figlie: chiusa la carriera di giocatore ha deciso di stabilirsi all’ombra delle Apuane dove nel frattempo aveva trovato opportunità di lavoro, intraprendendo l’attività di assicuratore, condotta fino alla pensione pochi anni fa. Il calcio è sempre rimasta la sua grande passione: il suo cuore era diviso fra il tifo per la Massese e la «sua» Sampdoria, le squadre nelle quali ha giocato gli anni più importanti della sua carriera. Gli amici commossi lo ricordano per il suo carattere schivo, «con la riservatezza tipica dei liguri — dicono — ma nello stesso tempo stava volentieri in compagnia e partecipava immancabilmente ai raduni degli ex bianconeri» ai quali partecipava sempre con grande entusiasmo.  Andrea Luparia Claudio Masseglia