La comunità sottosopra. Il vescovo Vaccari sta con l’ambiente. La gaffe in Parlamento

La Diocesi dalla parte delle montagne: "La città raccoglie solo il sangue". E il gruppo dem alla Camera presenta un’interrogazione sull’escavazione. Indignazione della politica. La Comune punta l’indice sulle istituzioni.

La comunità  sottosopra. Il vescovo Vaccari sta con l’ambiente. La gaffe in Parlamento

La comunità sottosopra. Il vescovo Vaccari sta con l’ambiente. La gaffe in Parlamento

Poche parole per scuotere le fondamenta di un’intera comunità. L’uscita di Alberto Franchi nel fuori onda di Report ha scatenato uno tsunami su un settore dove gli equilibri fra città, politica, istituzioni e imprese sono quanto mai precari. Anche il vescovo Mario Vaccari si è mosso in difesa della sicurezza e dell’ambiente chiedendo di "cogliere questa occasione per ricalibrare i rapporti tra datori e lavoratori, tra l’amministrazione e chi scava, tra il popolo e le sue montagne per poter tornare a ciò che il marmo è stato per secoli un vanto per tutto il territorio". Dalla Diocesi anche Alessandro Conti, direttore dell’Ufficio di Psl si unisce al coro di chi parla di "arroganza e superficialità. Ci si chiede come la città debba raccogliere il sangue dei suoi figli come prodotto dell’escavazione, insieme all’inquinamento e alla distruzione delle Apuane, mentre a pagare il prezzo di tanta ricchezza non ridistribuita, siano i lavoratori addirittura chiamati deficienti". "La questione della sicurezza – aggiunge don Leonardo Biancalani, vicario – riguarda la dignità".

L’argomento è arrivato dritto dritto in Parlamento con un’interrogazione in cui il gruppo del l Pd, Arturo Scotto, Marco Furfaro ed Emiliano Fossi, parla di "barbarie". Ricordando i 7 morti in cava dal 2015 al 2019, i dem sostengono "una sottocultura di una pseudo classe" e chiedono al Governo "quali iniziative intenda assumere per verificare la condizione dell’estrazione di marmo nell’azienda in questione e in tutto il comparto". L’assessore regionale Monia Monni si dichiara "allibita, furiosa e disgustata. Si percepisce l’arroganza di chi si sente padrone della montagna e della vita". E chiede una riflessione sul settore che "con fatturati stratosferici genera impatto ambientale e occupazione ridotta".

Di altro tono l’intervento della Comune che evidenzia altre responsabilità non emerse a Report. "Se Franchi fa miliardi alle spalle dei lavoratori, dell’ambiente e della città è perché le istituzioni non sono all’altezza. Questa sindaca, che senza la costituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali ha premiato chi, in causa contro il Comune, contesta la proprietà pubblica delle cave, non se la può cavare dando la colpa a “quelli di prima”. La Regione, che ha scritto una legge con i suggerimenti dei marmivori e che auspica a un maggior estrattivismo e apre alla libera escavazione nel parco, non può essere assolta per una legge sbagliata a scarica barile con il Parlamento".

Il resto è una scia di indignazione trasversale: la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Campione chiede rispetto ai morti sul lavoro: "Le inqualificabili frasi di Franchi non possono gettare discredito su una realtà antica vanto in Toscana". Condanna anche da Azione: per Luca Ricci "parole irricevibili" e chiede "ogni sforzo per evitare le vittime nei luoghi di lavoro. Quei lavoratori giudicati deficienti dovevano essere protetti dai loro datori, con un patto tra lavoratore e imprenditore". Parla di sbilanciamento tra profitto e redistribuzione sul territorio il Pd provinciale: "Se si considera che l’escavazione del marmo e la sua vendita generano profitti milionari, non è possibile ascoltare parole che sviliscano la sicurezza... La situazione mostra uno scenario preoccupante, a partire dall’erosione. che genera alluvioni, a quello della marmettola, che inquina e contamina le acque". Massimiliano Manuel di FdI chiede "una presa di posizione dell’amministrazione più autorevole". Sgomento il Pri per "la contrapposizione tra imprese, lavoro e comunità" chiede "uno sforzo per rimediare a questo gap sociale tra imprenditori e città".

Ancora Simone Caffaz sostiene che "Se lo scopo degli imprenditori è recuperare un rapporto, le dichiarazioni di Franchi vanno nell’indirizzo opposto... L’establishment non è in grado di affrontare le questioni del marmo e dell’ambiente". Matteo Martinelli dai 5 Stelle condannando Franchi parla di "mortificazione dei lavoratori e mancanza di rispetto verso chi ha subito infortuni". Oggi alle 16,30 Italia Nostra in via Bassagrande parlerà di Apuane con Elia Pegollo.