"La Colonia Vercelli sarà un luogo per tutti"

L’ingegner Donadel illustra come funzionerà l’ex Colonia Vercelli, al centro di un importante progetto di recupero e rilancio

Migration

di Francesco Scolaro

"Non sarà un luogo di residenza popolare,ma punta a diventare uno degli spazi più belli per tutti i cittadini". Così l’ingegnere massese Emanuele Donadel illustra il progetto da 15 milioni del bando Pinqua con cui il Comune ha previsto la trasformazione dell’ex colonia Vercelli. Lì un eco quartiere sociale attraverso una riqualificazione di tutta l’area.

Ringraziando la giunta di Francesco De Pasquale, Donadel spiega la genesi del suo progetto. "Con sindaco e assessori ragionavamo su come inserire in una ex colonia delle residenze popolari senza creare errori, senza inciampare nel trabocchetto di fare un ghetto fuori città. Il nuovo quartiere non è stato pensato per accogliere solo le famiglie meno fortunate, ma per richiamare tutti i cittadini, un nuovo polo urbano che funzioni e uno dei luoghi più belli di Carrara".

Un quartiere che deve vivere con e per la città, insomma? "Sì, è questo l’obiettivo, creare un luogo dove volere andare, che attiri, che sia vivo e dinamico, non come molti quartieri popolari isolati. A Genova l’Albergo dei Poveri è uno dei palazzi più maestosi della città, visibile da ogni punto, realizzato sui principi architettonici del Filarete. Questa scelta era un vanto per Genova come anche il bellissimo Ospedale Maggiore per Milano. Questa è l’importanza del progetto, ribaltare l’idea di creare qualcosa di economico per i meno abbienti immaginando invece per loro un luogo meraviglioso dove tutti vorremmo vivere, un grande parco dove trovi di tutto: residenze, bar, ristorante, teatro, cinema, palestra, spazi per mostre, eventi. L’area ha accanto scuole e chiesa ed è a pochi passi dal centro di Marina".

E invece quali sono i tratti distintivi del progetto?

"E’ basato sul recupero, cosa in cui credo molto, sulla valorizzazione dello stato di fatto e sulla ecosostenibilità, riqualificando il bellissimo edificio della colonia, con, al suo interno, teatro, ristorante e biblioteca, inserendolo in un parco pedonale con le strade carrabili e i parcheggi perimetrali. Accanto ad essa, sul retro, verrà ristrutturata la cupola geodetica esistente per farne uno spazio per eventi e sport, e sarà la ‘piazza’ centrale del sistema, il suo cuore, dove tutti, residenti e cittadini, potranno incontrarsi. Non si è consumato nuovo suolo, non si butta via niente".

Ma qui non ci si verrà soltanto a passeggiare. Ci si abiterà. "Residenze al posto di un capannone, un edificio che riprende la forma archetipa della casa, con falde fotovoltaiche, con un guscio solido esterno ma aperta e in legno all’interno, quasi spaccata dove il sole possa entrare, come un nido, caldo e accogliente, con giardini e spazi comuni interni, che porti alla coesione tra gli inquilini".

Una visione di insieme...

"Un quartiere modello appunto: per un progettista è una della sfide più belle e importanti perché stavolta non si tratta soltanto di aver progettato qualcosa di bello e utile, ma si tratta di immaginare un nuovo modello di società, inclusiva e migliore".