
Anziani in una Rsa (foto d’archivio)
Durissimo affondo contro il presidente di Casa Ascoli, Giancarlo Casotti, e il direttore Antonio Sconosciuto e a firmarlo sono i parenti degli ospiti della Rsa Pelù, gestita dalla stessa azienda speciale. "Siamo i familiari di quegli anziani che hanno visto infermieri, OSS e fisioterapisti lavorare per mesi senza ricevere lo stipendio; persone che, invece di restare comodamente sedute, ogni mattina si alzavano per affrontare in prima linea la pandemia, compresi i vostri dipendenti. Loro hanno vissuto questa emergenza più intensamente di chiunque altro, più di voi. Lei, insieme al dottor Sconosciuto, vi considerate le figure di spicco di Ascoli, ma con una semplice lettera avete deciso di avviare una procedura di mobilità per 6 dei vostri 8 dipendenti. Ci chiediamo: non provate un minimo di vergogna? Non vi sentite a disagio nel fare promesse che sapete già di non poter mantenere? Dichiarate amore per Ascoli, ma la vostra presenza si riduce a qualche fotografia nelle festività. A chi volete trasmettere vicinanza? Agli anziani che trascorrono ogni giorno dell’anno nelle strutture, seguiti da persone che sono diventate la loro vera famiglia, persone che certamente non siete voi".
I familiari mettono in evidenza la differenza ‘operativa’ fra chi, come dipendente, è stato sempre disponibile per i propri cari ospiti e chi, invece, ha e ha avuto solo un ruolo di ‘rappresentanza’ o di vertice e incalzano: "E dov’eravate nei momenti di crisi? Quando i vostri dipendenti hanno affrontato periodi difficili, stanchezza, sconforto (ricordiamo cosa accadde nell’aprile del 2022 al centro Pelù), voi dov’eravate? Quei lavoratori, anche quando sono stati demansionati e spostati a piacimento da un incarico all’altro, sono rimasti presenti e dediti. Prima di parlare, di esporvi o di apparire come "buoni samaritani", vi invitiamo a riflettere. Noi siamo accanto ai nostri cari e viviamo a stretto contatto con il personale delle strutture, quasi ogni giorno. Vediamo chi è davvero presente, chi si dedica con anima e cuore ai nostri anziani. Forse dovreste abbassare lo sguardo – concludono -, tornare a casa e ringraziare quelle persone che, fino a oggi, sono state il vero sostegno di queste strutture e dei nostri familiari".