"Il modo migliore per favorire la ripartenza"

Sergio Chericoni (Confartigianato): "La sfida fra i ristoranti mette in luce le enormi potenzialità di un settore che deve tornare protagonista"

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Armatevi di penne e forbici per votare i vostri ristoranti preferiti perché riparte il ‘Re dei Fornelli’, l’iniziativa de La Nazione in collaborazione con Confartigianato dedicata ai ristoratori di tutta la provincia apuana, dalla costa fino alla Lunigiana. Ad accompagnarvi ci sarà Confartigianato, nostro partner dell’iniziativa, l’associazione di categoria che oggi più che mai vuole essere vicina a tutti gli imprenditori che provano a ripartire con impegno e sacrificio, come spiega il presidente Sergio Chericoni: "Ripartiamo con il “Re dei Fornelli“ forse più decisi e convinti di prima per dare una mano alle tante attività che rappresentano una parte importante della nostra comunità. Il gioco stava andando bene e iniziava a entrare nel vivo, prima dello stop e siamo convinti che saprà fare ancora meglio perché è un modo simpatico ed efficace di presentare il mondo della ristorazione provinciale".

Un nuovo inizio, per il gioco come per tutto il mondo economico dopo il dramma della pandemia?

"Indubbiamente il virus ha investito in modo traumatico il paese, prima di tutto sotto l’aspetto sanitario che ha provocato oltre 33mila morti. Un dramma umano e sanitario e non finiremo mai di ringraziare, anche come associazione, tutti coloro che a vario titolo hanno gestito l’emergenza fra mille difficoltà. Adesso dobbiamo affrontare un’altra emergenza, quella economica. E’ evidente che non tutte le attività sono state colpite alla stessa maniera. Siamo convinti che sarebbe meglio mettere in campo misure ad hoc per le categorie più danneggiate, come appunto quelle della ristorazione. Ben vengano il suolo pubblico gratuito e ampliato ma serve anche l’esenzione Tari mirata per i ristoratori, contributi a fondo perduto. Aiuti da calibrare, non tutti hanno pagato lo stesso prezzo alla pandemia, è una questione di equità".

Sarà una ristorazione diversa, più a chilometro zero?

"Il sistema globalizzato è incontrovertibile, che si riflette anche nella cucina. Tuttavia siamo pienamente convinti dell’enorme potenzialità della declinazione territoriale che prevede una valorizzazione specifica del chilometro zero. Confidiamo nella capacità dei nostri ristoratori nella rielaborazione moderna della produzione locale e dei piatti che fanno parte della storia della cucina apuana".

Perché è importante partecipare, per i ristoratori e per i lettori?

"Perché è un gioco ben fatto che vuole raccontare le storie di queste attività e delle persone che le hanno create e fatte crescere. I sogni, le speranze, le prospettive lavorative. E’ importante perché grazie a La Nazione si riesce a ritrovare vecchie conoscenze e a scoprire nuove realtà e si prova l’emozione di entrare davvero dentro il ristorante, vedere le foto dei locali e del titolare, dello chef e dei camerieri che stanno riaprendo con fatica le loro porte ai clienti. Questi ristoranti sono parte integrante delle comunità in cui lavorano. Sono luoghi che in qualche modo sono legati a un ricordo, a un momento speciale. Ed è arrivato il momento di tornare ad ‘abbracciare’ i nostri affetti e conoscerne anche di nuovi".

Francesco Scolaro