"È stato un onore aver servito i carrarini"

Corrado Mattana, primo dirigente di polizia, lascia dopo quattro anni al Colombarotto: dall’8 giugno sarà questore vicario a Cremona

Corrado Mattana

Corrado Mattana

Carrara, 29 maggio 2020 - «Ringrazio tutti i carrarini che mi hanno accolto quando sono arrivato in città. È stato un onore servirli». Corrado Mattana, primo dirigente di polizia del Colombarotto ci lascia. Dopo 4 anni, dall’8 di giugno, Mattana sarà a Cremona per ricoprire l’incarico di vice questore vicario. Il dirigente lascia la nostra città con un velo di malinconia.

Si ricorda i primi giorni del suo incarico in città?

«Sono stato assegnato a questo commissariato a gennaio del 2016. Ho trovato un ufficio di altissima professionalità, grande omogeneità, soprattutto grande volontà e senso istituzionale»

C’è un’operazione che l’è rimasta particolarmente impressa?

«No, ogni attività è stata sempre intensa, ricordo solamente operazioni positive, e con esse una sequenza di emozioni positive»

In ambito di reati, la città ha avuto un cambiamento?

«La città ha avuto un andamento abbastanza continuativo, le tipologie di reato sono state sempre le stesse. Abbiamo rilevato nell’ultimo periodo che reati contro patrimonio o i furti sono scesi. Questo perché la sinergia territoriale tra i reparti e la squadra di polizia giudiziaria hanno prodotto eccellenti risultati»

Com’è stato il rapporto con i carrarini?

«Lo confesso, sto vivendo in questi giorni una profonda malinconia, ho avuto sin da subito un senso di accoglienza non indifferente, ho vissuto una sorta di alchimia con una popolazione molto generosa, di cuore, schietta, talvolta anche ruvida. Sicuramente una popolazione di grandi sentimenti: mi dispiace lasciarla. Ovvio, sono onorato e felice di andare a ricoprire un incarico che per me sarà una grande crescita professionale, ma sento già una sorta di malinconia per questo distacco»

Quale ruolo andrà a ricoprire?

«Da lunedì 8 sarò vice vicario questore di Cremona. Sono lusingato di essere stato scelto perché questo incarico è il risultato di una fiducia maturata nei miei confronti e un apprezzamento per il lavoro che ho svolto»

Quando non ricopriva incarichi è riuscito a vivere la città?

«Il centro storico esercita nei miei confronti un fascino travolgente, è di una bellezza inaudita, mi cattura letteralmente. La zona costiera, che trovo stupenda, la conoscevo già, ad Avenza abito, quindi la vivo quotidianamente. Quando non sono in servizio poi ho come hobby lo sport, faccio palestra e amo andare in bicicletta. Prima di tutto però c’è ovviamente la famiglia: ho due figli, uno è a Milano, la più piccola nella zona di Montecatini».

Com’è stato il rapporto con le istituzioni e le altre forze dell’ordine?

«In tutti questi quattro anni abbiamo lavorato avendo alla base rapporto privilegiato con altri comandanti, un rapporto diretto, di grande collaborazione, che si è rivelato vincente, sia con l’Arma dei carabinieri che con il comando della polizia locale. Un rapporto che è andato oltre il professionale, amicihevole, fondato sulla stima. Anche la questura ha sempre supportato i nostri obiettivi. Ringrazio il questore Giuseppe Ferrari, con il quale abbiamo avuto un rapporto intenso e anche l’attuale, Salvatore Calabrese. Ottimi rapporti anche con il Comune e con il prefetto, che considero una guida illuminante»

Come sarà il prossimo incarico?

«Molto diverso dall’attuale, lascerò l’aspetto operativo, perdo la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, ricoprirò un aspetto gestionale di ordine pubblico. Io sono nato nell’investigativa, ho iniziato nella giudiziaria, e dopo 26 anni sarà abbastanza doloroso il distacco»