Archeologia ai raggi X. I reperti di Barandoni per capire il passato. Incontri al San Giacomo

Si apre la nuova rassegna a Spazio Alber1ca sulla lettura della storia per comprendere meglio il presente. Un ciclo di 5 conferenze che vanno dall’Egitto al nazismo con l’illustre professionista .

Archeologia ai raggi X. I reperti di Barandoni  per capire il passato. Incontri al San Giacomo

Archeologia ai raggi X. I reperti di Barandoni per capire il passato. Incontri al San Giacomo

Riprendono a Spazio Alber1ca, nella sede del San Giacomo, gli incontri su “L’arte di guardare l’arte” che l’anno scorso, sotto la guida di Giovanni Chiapello, hanno riportato grande successo. Incontri con autori come Laetitia Ky, visite guidate a mostre condotti da Paola Pitanti, e altri importanti momenti di cultura. Seguendo i desiderata dei soci quest’anno si parlerà di archeologia. "Lo faremo – spiega la presidente Luciana Ceccarelli – con una giovane studiosa, ricercatrice, archeologa militante: la nostra concittadina Cristiana Barandoni che con passione e competenza gira l’Italia per mettere a frutto la sua preparazione. Un cosiddetto cervello in fuga, che dedica a Spazio Alber1ca il suo tempo con generosità e passione. Sarà interessante anche sentire da lei stessa le sue difficoltà e i suoi successi. L’archeologia continua a studiare e analizzare le antiche civiltà ma di recente il suo ruolo si è allargato alla società civile. Lo scopo è quello di trasferire conoscenza creando un tessuto connettivo tra un dietro le quinte per addetti ai lavori e una comunità che ha necessità di riappropriarsi correttamente del proprio passato. Ecco perché oggi gli archeologi stanno avendo un ruolo incisivo nel recupero della storia, nella conoscenza, benessere e pensiero critico".

Si parte quindi giovedì alle 18 con ’ll retour d’Egypte’: dai Fenici a Napoleone passando da Alessandro Magno. Una storia incredibile fatta di suggestioni, credenze e magia. L’egittomania, le cui origini sono da ricercarsi prima di Cristo, fu una moda che attecchì incredibilmente nella società trasformandosi in movimento culturale durato secoli. Giovedì 25 sarà la volta di ’Il nazismo e l’antichità?: i terzo Reich nutrì per l’antichità classica un’autentica venerazione, arrivando a teorizzare l’identità razziale di greci, romani e germani, uniti in una stessa lotta millenaria. Il primo febbraio sarà la votla di ’I miti e la loro materialità’: il marmo lunense, dal suo primo impiego in poi, non smise mai di trasformarsi in opere d’arte, in particolare quelle legate al mito. Poi l’8 febbraio con ’Conoscere la rovina’: l’attenzione sul tema della tutela e della musealizzazione del patrimonio archeologico in situ è una costante del panorama europeo fin dagli anni Ottanta.faccia che il rudere mostra, manifestandosi ancora oggi, la sua resistenza e forza. Per restaurare o ancor prima conservare la rovina, si deve conoscere e amare l’oggetto di tanta dedizione. Infine il 15 febbraio ’La progettazione museografica archeologica nell’era digitale. Una sfida tutta contemporanea’. Quanto è cambiato il museo contemporaneo? Molto, in particolare dalla sua trasformazione digitale, tanto da dover riscrivere la sua storia recente. Quali sono le azioni che si possono o devono fare nei musei per un corretto adeguamento delle strategie di relazione con i pubblici?