
Lo ricordavamo come l’uomo degli 1-0, Luca Veratti. Qualche stagione fa quando vestiva la maglia del Sangimignano fece una striscia impressionante di gare di fila in cui marchiò a fuoco i successi di misura 1-0 della sua squadra. Sempre col suo gol decisivo. E in D tra le vittime di quel Sangi trascinato da Veratti ci fu anche il Seravezza. Lo stesso Seravezza che oggi invece se le gode le reti da 3 punti del "Vera-bomber". Lui che dopo varie annate col “falso nueve“ ha restituito ai verdazzurri e a Vangioni un vero nove. Vero di nome e di fatto. Anche se nella numerazione fissa di quest’anno scelta dal Seravezza lui ha optato per il 30. La stessa maglia che era di un più illustre Luca del gol: Toni. "Sì, il 30 l’ho scelto per Toni – ammette Veratti – sono contento di aver iniziato al meglio la mia nuova avventura col Seravezza presentandomi subito con un gol pesante. Devo ringraziar Grassi per la palla che m’ha messo. Giocare con ’Gigio’ è facile: è troppo forte".
Miglior biglietto da visita non poteva esserci per il nuovo centravanti verdazzurro che ha già beneficiato dell’assist al bacio di Grassi. L’intesa tra i due non può che crescere... e farà le fortune di Vangioni. Proprio ’La Faina di Gallicano’ a fine gara era contento per i 3 punti ("ora ne mancano meno alla salvezza, diciamo una quarantina" attacca subito con la solita solfa ’Il Vangio’... andando in difesa) consapevole di averla sfangata nonostante una certa sofferenza, mascherata dalle assenze pesanti che aveva (gli squalificati Bedini e Bortoletti più l’infortunato Bagnai). "La Marignanese era avversario inedito che è venuto a giocarsi la partita con l’entusiasmo della neopromossa e ci ha messo un po’ in difficoltà nella ripresa – analizza Vangioni – gli abbiamo concesso qualche palla-gol di troppo che per fortuna nostra loro non hanno sfruttato. Usciamo dal campo a porta inviolata ma a tratti ho visto la mia squadra sbilanciata. Tatticamente non so quante altre volte rigiocheremo così. Stavolta eravamo in emergenza e abbiamo dovuto fare di necessità virtù".
Simone Ferro