"I podisti africani a Lucca? Sono benvenuti, ma non paghiamo l'ingaggio a nessuno"

Dopo il caso di Trieste, parla Moreno Pagnini, organizzatore della Half Marathon in programma il 5 maggio. "Destiniamo i soldi a iniziative benefiche"

La Lucca Half Marathon (foto Alcide)

La Lucca Half Marathon (foto Alcide)

Lucca, 28 aprile 2019 - Moreno Pagnini, presidente della LuccaMarathon non ci sta e si sfila dalla polemica sorta sull’iniziale rifiuto degli organizzatori della Maratonina di Trieste sulla presenza degli atleti di colore. «La nostra manifestazione che si terrà domenica prossima, 5 maggio, a Lucca, è aperta a tutti, lo è sempre stata, anche agli atleti africani e non capisco perché hanno associato il nostro nome a Trieste. Non vogliamo essere strumentalizzati. Se già l’anno passato questi atleti non sono venuti, non è stato per nostra volontà, ma semplicemente per una loro scelta. Noi abbiamo preferito destinare le poche risorse a disposizione per fini benefici che non per l’ingaggio di questi atleti che si muovono solo per denaro, spinti e spesso «sfruttati» dai loro procuratori. Tra l’altro anche i premi per i vincitori alla nostra gara sono in natura e non più in denaro. Purtroppo è in uso il malcostume di pretendere soldi per partecipare perchè sanno che avere al via atleti che fanno tempi di rilievo, porta visibilità alla manifestazione ma la nostra etica dello sport ci porta a preferire altre forme di pubblicità, e quest’anno siamo contenti di ospitare le «Pink ladies» irlandesi della Fondazione Veronesi. Per quanto ci riguarda noi siamo contenti quando arrivano atleti importanti e casomai in segno di rispetto per il loro valore provvediamo a regalare loro un pettorale di gara gratuito. Io personalmente, ma tutta la nostra organizzazione, crediamo nella funzione di inclusione di uno sport multirazziale e aperto a tutti. A dimostrazione di questo, l’anno passato, abbiamo coinvolto nella nostra organizzazione anche ragazzi richiedenti asilo presenti a Lucca».