La Paolini si ferma al primo turno "Roland Garros" ancora amaro

Vinto il primo set, l’azzurra si fa rimontare dalla rumena Begu. La sospensione per l’oscurità. e poi per la pioggia ha inciso

Dopo due edizioni in cui aveva superato il primo turno, si ferma stavolta all’esordio al "Roland Garros" Jasmine Paolini. La campionessa di Bagni di Lucca, scivolata al numero 55 delle classifiche mondiali, in un match cominciato lunedì sera e terminato martedì complice la pioggia, è stata battuta dalla rumena Irina Camelia Begu.

La tennista di Bucarest è partita meglio, 3-1 e 4-2 nel primo set, con l’azzurra che, però, non ha mollato un centimetro e con un parziale di quattro giochi consecutivi ha vinto la prima partita che sembrava ormai andata. Senza storia, invece, la seconda, con un netto 6-1 per la Begu, dominante dall’1-1 in poi. Poi la sospensione per oscurità, con la pioggia che aveva fatto ritardare tutti i match.

Ieri la prosecuzione in un terzo set che lascia molti rimpianti. La lucchese, infatti, era riuscita nell’impresa: sotto 0-3 nel terzo set, ha rimontato fino al 3 pari e, addirittura, sorpassando la Begu fino al 3-5. Sul 5-4 la Paolini a due punti dal match sul 30 pari. L’equilibrio ha regnato sovrano fino al tie-break, dove la Begu si è imposta.

Dopo il primo round a Roma, adesso stesso risultato agli Internazionali di Francia, peccato. Certo, le avversarie erano difficili, ma con un pizzico di fortuna in più si poteva fare meglio. Al di là della rete ci sono, però, anche le avversarie.

La Begu è in fiducia in questo periodo: ancora una volta per la Paolini il sorteggio non è stato facile. Certo è che, avanti 5-3, è stata brava la rumena. Per la tennista lucchese si prevede un ulteriore piccolo calo in classifica, nel ranking WTA. Al momento attuale sarebbe di una posizione e scenderebbe al numero 56, superata dall’altra toscana, la fiorentina Martina Trevisan che ha vinto il torneo di Rabat, in Marocco e superato la Dart nel primo turno del "Roland Garros", dove la Paolini nel 2021 superò il primo turno.

La stagione su terra battuta europea, dopo Roma e Parigi, è praticamente chiusa. Ora si apre quella sull’erba che culminerà con Wimbledon, la superficie meno amata dalla lucchese che, però, vorrà senza dubbio rifarsi.

M. Stefanini