
Fulmine a ciel sereno nel ciclismo femminile. Francesca Baroni l’atleta di Massarosa, una delle più brave e brillanti del ciclocross ha deciso di lasciare l’attività. L’annuncio con una lunga lettera sui social "Oggi, si chiude un capitolo della mia vita... Voglio ringraziare sentitamente il Team Isolmant Premac Vittoria, Giovanni Fidanza e Nadia Baldi per non avermi concesso ad oggi (lo faranno dal 13 ottobre, sicuramente una data ‘studiata’...) il prestito temporaneo, impedendomi così di poter partecipare alle prove di Coppa del Mondo negli USA come da prevista convocazione nazionale".
Tutto questo nonostante "a parole si fosse concordato che io avrei dovuto fare il ciclocross, come sempre ho fatto, e Giovanni Fidanza mi avesse rassicurato che non ci sarebbero stati problemi arrivando poi a ‘rimangiarsi’ il tutto chissà per quale motivo. Hanno saputo solo chiedermi le dimissioni immediate e, via comitato regionale, la rinuncia agli ultimi miei compensi della stagione. Di tutto ciò ho subito informato gli organi federali e l’ACCPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani)".
Poi Francesca prosegue affermando: "di essersi proprio stufata di continuare a far parte di questo sistema, dove tutti sanno ma tacciono e piegano la testa per evitare problemi. Non ne posso più di farmi il mazzo tutti i giorni per poi non avere nemmeno quel poco che mi spetta e essere trattata come una pezza da piedi! Ho deciso di smettere di correre in bicicletta e di inseguire il sogno di far diventare il ciclismo il mio lavoro".
La replica della sua società: "A Francesca Baroni è stato concesso e firmato il nulla osta per il ciclocross, documento in suo possesso già da metà settembre, ma alla stessa atleta è stato chiesto anche di rispettare i termini di contratto e gareggiare con la sua squadra fino al 10 ottobre, come previsto dal regolamento federale. Richiesta che è stata elusa e delusa dalla Baroni, costringendo il team manager Giovanni Fidanza a fare scelte diverse. Stiamo attualmente valutando l’assunzione di un legale per dirimere la questione, e se non lo abbiamo ancora fatto è solo per eccesso di zelo e di rispetto verso un’atleta e un entourage che invece di rispetto ne hanno dimostrato ben poco".
Antonio Mannori