Destra e sinistra in frantumi per Del Ghingaro

Il Pd di Viareggio intima al sindaco di smentire le illazioni di una sua candidatura alle prossime elezioni comunali nel capoluogo

Del Ghingaro

Del Ghingaro

Viareggio (Lucca), 28 febbraio 2022 -  Le vicende elettorali di Lucca, Camaiore e forse Viareggio sono polveriere collegate a catena. E il coordinatore versiliese di Forza Italia, Athos Pastechi, ha acceso la miccia. Chiedeva alla Lega di sostenere il sindaco Giorgio Del Ghingaro contro il Pd, e dalla Lega è arrivata la rottura con gli Azzurri. Poche ore dopo, il Pd Viareggio ha mandato l’ultimatum a Del Ghingaro: "Smentisci le illazioni su una tua candidatura a Lucca".  

«Consideriamo non solo irricevibile ma vergognosa la proposta che giunge da FI che chiede alla Lega di sostenere Del Ghingaro". La rottura del centrodestra, già evidente in città come a Camaiore, Forte dei Marmi e Lucca, è compiuta. Con queste drastiche parole la coordinatrice della Lega Maria Pacchini e il capogruppo consiliare Alessandro Santini scavano un fossato e alzano una muraglia: "Ci eravamo già accorti alle elezioni del 2020 che FI aveva deciso di appoggiare Del Ghingaro, visto che non ha eletto nemmeno un consigliere, e che due assessori e un presidente di partecipata sono ex esponenti di rilievo di quel partito. Al coordinatore forzista ricordiamo che la Lega è all’opposizione. L’interesse di Viareggio non passa dall’appoggio ad un sindaco che sta col Pd, ma dal nostro controllo di quello che viene deciso in giunta". E la Lega cala il jolly: "L’acquisizione al patrimonio comunale del Palazzetto dello sport presenta marcati scostamenti da criteri prudenziali. Abbiamo presentato alla Procura regionale della Corte dei conti un dettagliato esposto sul riacquisto del Palasport da parte del Comune". Nel 2016 il palazzetto era stato venduto all’asta fallimentare e comprato da Alessandro Palagi del Cgc. Secondo la Lega la delibera di riacquisto avrebbe connotati di diseconomicità.  

Pacchini e Santini ribadiscono la critica a Forza Italia: "Le elezioni comunali del 2020 sono dipese da una coalizione di centrodestra svuotata da chi ha appoggiato l’attuale sindaco e ha rinforzato la sinistra, che ora di Del Ghingaro sembra non volerne più sapere. Se invece qualcuno ha a cuore di mantenere le poltrone che ha acquisito anche a costo di stare in maggioranza con il Pd, ed ora teme di perderle, non è un problema nostro". La vicenda di Del Ghingaro ha ormai riflessi che si ripercuotono anche sulle alleanze elettorali di Lucca e Camaiore. Frabrizio Manfredi di Articolo Uno, per esempio, ritiene che "Del Ghingaro deciderà di dimettersi a metà marzo per candidarsi sindaco a Lucca: non per dissidi col Pd, che intende ingigantire per farsene alibi, ma per inseguire le sue sfrenate ambizioni. Il Pd sbagliò ad arruolarsi nella sua compagine come perno della coalizione progressista. Se Del Ghingaro si dimetterà, bisognerà ricomporre il mondo civico e progressista di cui il Pd non potrà non far parte".  

Ma, ridendo e scherzando, ieri il Pd Viareggio e il suo gruppo consiliare hanno mandato un ultimatum a Del Ghingaro. Garbato, ma sempre ultimatum è: "Dopo molte allusioni che non hanno mai corrisposto ad un’ufficiale dichiarazione della volontà di Giorgio Del Ghingaro di lasciare la città di Viareggio per approdare nel contesto lucchese, reputiamo necessaria ed opportuna una smentita da parte del sindaco che ci consenta di proseguire insieme e con serenità il lavoro e gli obiettivi che ci siamo posti nell’interesse della città di Viareggio". Non male, come reazione alle "ricostruzioni uscite in questi giorni sulla stampa". Il Pd assicura di non volere "intraprendere azioni di rottura all’interno dell’amministrazione, la nostra azione vuole essere leale ed in continuità con il progetto politico intrapreso prima delle amministrative 2020. Il Pd valuta in modo positivo l’azione del sindaco, della vicesindaca Federica Maineri e della giunta, senza mettere in discussione l’appartenenza a questa maggioranza". Il mancato voto di Maineri sull’uscita dalla Rete museale provinciale diventa "dialettica politica", perché "il Pd non ha ricevuto comunicazioni relative a possibili cambiamenti nella giunta che possano interessare anche la vicesindaca. Se le ipotesi di una sua revoca dovessero concretizzarsi, sarebbe iniziativa del sindaco una rottura col partito che, invece, è interessato a mantenere saldo il rapporto di fiducia e di collaborazione”. I Dem concludono: "Il sindaco non ha comunicato motivi che potrebbero innescare una rottura nei nostri confronti. Questo scenario non dipenderebbe dalle nostre azioni quanto, eventualmente, da sue scelte che ci sembrerebbero strumentali a giustificare altre azioni che ci vedrebbero in ogni caso contrari".  

E Del Ghingaro? Da giorni non parla né risponde al telefono. Ha trascorso il weekend a Torino con la famiglia, rimarcando la sua distanza dalle beghe viareggin-lucchesi con post social dal Museo egizio e la Venaria Reale: tu chiamale, se vuoi... illazioni.