Fino a domenica, alla Fondazione Ragghianti, la mostra “Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe (nella foto) fra Birmania ed Europa”, organizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il partenariato del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dedicata all’artista birmano Sawangwongse Yawnghwe (Sawang) e curata da Max Seidel e Serena Calamai, consiste in una selezione di oltre sessanta opere, molte delle quali incentrate sull’aspro e interminabile conflitto fra tirannide e democrazia che interessa la Birmania da oltre mezzo secolo.
Anziché limitarsi al semplice resoconto delle tragedie che caratterizzano la storia recente del Paese, Sawang rappresenta i disastri della guerra attraverso immagini simboliche, spesso ispirandosi a Francisco Goya. La stessa biografia dell’artista, nato nell’area controllata dai ribelli nello Stato birmano di Shan, si intreccia con i drammi racchiusi nelle sue opere. Suo nonno fu il primo presidente della Birmania dopo la fine del colonialismo inglese, e fu ucciso in un colpo di stato militare. L’arte di Sawang diventa testimone delle sofferenze dei popoli oppressi: come la battaglia pacifica dei monaci buddisti, che protestano contro la dittatura solamente levando le mani in preghiera, e dall’altra la violenza della giunta militare. Orario di apertura: 10-18 continuato.