Coronavirus, pizzaiolo positivo si sfoga: "False voci contro il locale"

Il giovane, al rientro dalla Croazia, si era messo subito in isolamento. "Negativi familiari e dipendenti, ma qualcuno vuole danneggiare la mia attività"

Tampone

Tampone

Lucca, 29 agosto 2020 - A volte non basta rispettare i protocolli, fare i tamponi, restarsene scrupolosamente in isolamento domiciliare se positivi. Oltre al Coronavirus c’è infatti in giro anche un morbo assai diffuso e pericoloso, quello della maldicenza. Che può causare parecchi danni ed effetti collaterali di ogni genere. Lo sa bene, purtroppo, un giovane pizzaiolo lucchese che ai primi di agosto, al rientro da una vacanza in Croazia, ha scoperto di aver contratto il Coronavirus. Ha infatti seguito l’indicazione di chiudersi in casa e fare subito il tampone ed è risultato positivo, anche se è sempre stato bene. Sono invece risultati negativi i suoi familiari e i dipendenti della pizzeria, con i quali peraltro, a scopo precauzionale, non aveva avuto contatti al rientro dall’estero. Purtroppo qualcuno si è però divertito a mettere in giro false voci, forse allo scopo di screditarlo e danneggiare la sua attività e far fuggire i clienti. Chi giurava di averlo visto a fare la spesa al supermercato, chi era certo che il contagio riguardasse anche la pizzeria, che invece l’Asl ha verificato essere del tutto in regola. Ma le voci malevoli corrono sempre. Per un po’ il giovane, barricato in casa da quasi venti giorni, ha sopportato, ma alla fine ha rotto il silenzio, con un post di sfogo su Facebook. Soprattutto quando ha visto danneggiare la sua attività. «Purtroppo – scrive il giovane pizzaiolo – c’è chi ha iniziato a inventare bugie e sparlare di me ancora prima che io sapessi il risultato del tampone, mettendomi in una situazione veramente spiacevole. Venivo a sapere cose su di me palesemente finte... Purtroppo il tutto si è riversato sull’attività della mia famiglia e nella quale lavoro, che come potranno confermare tutti i dipendenti è completamente pulita. I miei genitori (con i quali ho avuto un contatto secondario al mio ritorno dato che di lì a poco sono partiti per andare in montagna con dei loro amici, tornando addirittura dopo il mio tampone, e che al momento stanno vivendo dall’inizio della mia quarantena in un’altra abitazione) e tutti i dipendenti sono risultati negativi al tampone". Il giovane invita "le persone che si sono permesse di violare la mia privacy facendomi passare dei momenti davvero sgradevoli", a "non continuare a dire in giro bugie sull’attività e sulla mia famiglia, che sta tutta bene. Mi sento in dovere di fare questo post dato che mi sono sentito deluso da una gran parte dei miei concittadini". Quello che non ha fatto il virus ad alcune persone e attività commerciali, rischia insomma di farlo la chiacchiera di paese. Una situazione stigmatizzata dallo stesso sindaco che ha condiviso il post su Facebook "per opportuna conoscenza e divulgazione, augurandogli una pronta e completa guarigione". © RIPRODUZIONE RISERVATA