“Le mi’ giacchettine“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo descrive il disincanto di un uomo nei confronti delle sue giacchette, una volta amate e indossate con orgoglio ma ora troppo strette e fuori moda.

LE MI’ GIACCHETTINE

En blu, marone, verde, grigia e nera,

le mi’ giacchette sega di velluto;

cucite dal mi’ sarto ch’avea fiuto,

e ni facevo fa’ alla su’ maniera:

con le pettine strette, da paìno.

“Chi ‘un ha vatrini ‘un abbi neanche voglie”,

dicea mi’ ma’, e anche la mi’ moglie.

E ‘nfatti mi gostavano ‘n casino.

Ma mi garbava esse raffinato,

e po’ davero mi stavano a pennello;

faceo la mi’ figura, ero azzimato,

e caminavo dritto, ‘om un modello.

Ora ‘un mi stanno più, mi so’ allargato,

e se me l’abbottono ogni girello

mi sorte fori, son tutto strippato

e mi fanno le gobbe da cammello,

perché ‘l mi’ collo ormai s’è ritirato.

Ero ‘n dolcino sodo e scrocchiarello.

E ora so’ ‘na bobbia di sformato.