Gli affetti, la famiglia e l’amore "Giovanni è veramente speciale"

Da mamma Sonia al babbo Vincenzo alla compagna Clarissa fino agli amici di sempre

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Una famiglia unita e vicina e che ha sempre dato la spinta decisiva a Giovanni Di Lorenzo. Mamma Sonia (Franceschini), babbo Vincenzo, il fratello Diego e la nonna Gabriella, che abitano tutti a Ghivizzano, assieme alla compagna Clarissa sono sono i suoi primi e incrollabili sostenitori e rappresentano anche una buona parte della sua forza.

Tutti loro, assieme ai parenti, agli amici più cari, ai compaesani, impegnati a tributargli affetto e stima in qualsiasi occasione e che non dimenticano di ricordargli come Ghivizzano sia il suo paese. Di certo, però, Giovanni non ha bisogno di alcun promemoria, visto che un’altra sua caratteristica saliente, descritta minuziosamente da chi lo conosce bene, è proprio il profondo legame che mantiene costantemente vivo con il territorio che gli ha dato i natali e lo ha visto crescere, come persona e come professionista.

Nonostante non voglia apparire, né essere citato personalmente, in molti conoscono la vicinanza manifestata più volte rispetto ai bisogni della sua comunità e la sensibilità dimostrata su temi sociali all’apparenza piccoli, ma alla realtà dei fatti, invece, molto importanti per i diversi ambiti del paese della MediaValle del Serchio, nel comune di Coreglia Antelminelli.

A dirlo, senza entrare in dettagli specifici, sono i componenti del Comitato parrocchiale locale, tra i più attivi, insieme all’amministrazione comunale di Coreglia, guidata dal sindaco Marco Remaschi, nell’organizzare feste, accoglienza e sorprese, studiate ad hoc per sostenere il compaesano illustre. Non ultima l’illuminazione di azzurro della storica Torre di Castruccio, sull’altura di Ghivizzano Castello.

"Giovanni è veramente una persona speciale - conferma il sindaco Marco Remaschi - dal carattere riflessivo e dotato di grande riservatezza di fondo. Ha conservato una ammirevole e genuina semplicità, mantenendo un profondo attaccamento al suo luogo di origine. Lo dimostra, tornando a casa appena possibile, frequentando gli amici di sempre, immergendosi completamente e senza riserve nelle abitudini locali e partecipando attivamente, anche se lontano fisicamente per impegni lavoro, alle problematiche della sua comunità. Non è affare da tutti i giorni, potere parlare di un proprio cittadino che si è distinto e continua a farlo egregiamente in ambito nazionale e, dunque, il farlo mi emoziona e mi rende, come ho già avuto modo di dire, fortemente orgoglioso. Dalle nostre parti, non includendo soltanto i paesi del mio Comune, siamo sempre pronti ad accoglierlo a braccia aperte, oltre a portarlo come grande esempio per tutti i nostri giovani, calciatori e non".

Fiorella Corti