LAURA SARTINI
Cronaca

"Ho partorito da una settimana ma la pediatra non visita mio figlio"

Lucca : "Prima positiva, poi negativa. Forse era sbagliato il test iniziale"

Laura Fasano

Laura Fasano

Lucca, 5 novembre 2020 - «Un unico, maledetto tampone positivo e in un attimo, nel momento più bello della mia vita, quello di dare alla luce il primo figlio, il mondo mi è crollato addosso". Una parola scritta in quel responso che Luana non dimenticherà: ‘rilevato’, riferito al Coronavirus. E in un attimo la neo mamma lucchese si è trovata circondata da muri. Una cintura di sicurezza che ha impedito al papà Daniele di essere presente al momento del parto, avvenuto all’ospedale San Luca di Lucca il 30 ottobre scorso. E che, finora, non le ha permesso di portare il piccolo, di pochi giorni, nell’ambulatorio della pediatra. Tutto per quel tampone, poi smentito dai due successivi ‘negativi’ e anche da quello fatto al piccolo Aaron. Ma quella ‘macchia’ iniziale ha fatto scattare il ‘tilt’, ovvero l’attivazione del protocollo blindato delle misure di sicurezza.

"Proprio al Covid, confesso, non ci pensavo – racconta Luana Fasano, la neo mamma al centro di questa surreale vicenda – . Nella fase finale della gravidanza, come di prassi, ho fatto il tampone nel drive through dell’Asl, venerdì 23 ottobre. Sabato mattina l’Asl neanche si preoccupa di chiamarmi per confermare la mia eventuale positivitá, e si limita a mandarmi una mail con esito: rilevato. Ho sentito il terreno aprirsi sotto i piedi". "Avevo pensato al parto in un contesto totalmente diverso – dice Luana – , ovviamente rispettando le linee guida anti-Covid. Invece mi sono ritrovata a partorire scortata da due guardie, un’infermiera imbottita e coperta giustamente dalla testa ai piedi, e fatta passare per i corridoi tramite transenne, tutto questo ovviamente da sola". "Essendo presunta positiva – continua Luana – , vengo ricoverata e isolata, e mi viene effettuato un altro tampone. Mi sono fatta il travaglio e ho partorito da sola, senza poter vivere quel momento speciale col mio compagno, come speravamo. Solo a quel punto arriva l’esito del secondo tampone. Negativo. E negativo anche il secondo. Felice, ma anche nera di rabbia". Tampone anche al piccolo Aaron: negativo.

Ma la pediatra va con i piedi di piombo: da protocollo servono tre tamponi al piccolo a distanza di una settimana uno dall’altro. "Per i primi giorni la pediatra mi ha detto che non lo poteva ricevere in ambulatorio, solo consulti in digitale. Mi sono data da fare a spiegare che io sono negativa – forse il primo test è stato un banale errore – e Aaron pure. Niente da fare. Oggi forse l’ho convinta a fissare una data. Speriamo. Ma è un’odissea, che mi ha rubato tanti, troppi momenti speciali".