Punizione severa per una leggerezza nel momento clou

Puniti dalla presunzione. Caro Kovalenko, come puoi pensare in pieno recupero di fare un tunnel sulla tua trequarti a Immobile? Poco prima, un altro tentato tunnel su Milinkovic stava per costare ugualmente caro. Ma ci rendiamo conto che ci stiamo giocando un campionato? Spazzare via da ignoranti non è politicamente corretto? Ci rendiamo conto che un punto contro la Lazio, peraltro strameritato per la prestazione fornita contro una squadra che ha in Immobile e Milinkovic un paio di fuoriclasse assoluti, avrebbe significato avvicinare sensibilmente la salvezza? E così, al termine di una partita pazza, la Lazio ringrazia e lo Spezia prende complimenti che fanno soltanto ribollire il sangue, col rischio che questa serata costi carissimo. Si era messa benissimo, non capita tutti i giorni che un portiere combini un disastro come quello di Strakosha sul gol di Amian. La Lazio produce diverse occasioni frutto delle sue straordinarie individualità, ma trova in Provedel un baluardo insuperabile. Ci vuole il grave errore di Nikolaou a far pareggiare Immobile su rigore, ma poi il regalo di Cataldi permette ad Agudelo di segnare un gol uguale a quello fatto alla Fiorentina. Nella ripresa la Lazio parte a testa bassa, Provedel è sfortunato sul tiro di Zaccagni, ma Hristov risponde immediatamente. Sembra fatta, ma alla fine vengono fuori le magagne dello Spezia (panchina troppo corta e spesso dannosa), l’errore del buon Pairetto, che concede a Milinkovic il gol del 3-3 viziato da un fallo su Reca, comunque non esente da colpe. Infine lo sciagurato Kovalenko, che ha vanificato persino la sorte poco prima benigna sul palo di Zaccagni

Mirco Giorgi