Più tiri in porta, un buon segnale Finale in affanno

Come sarebbe finita se si fosse proseguito qualche minuto? La stanchezza stava battendo entrambe le formazioni, ma una decisa risalita dei bolognesi era palese. L’onda del match vede al quarto d’ora dal fischio iniziale i numeri a favore dello Spezia: pur con gli ospiti in vantaggio, gli aquilotti hanno il 60 per cento di possesso palla e tirato il doppio delle volte verso il portiere avversario. Finisce il primo tempo e gli spezzini raggiungono in extremis il meritato pareggio. E ancora i dati non mentono: il computo delle conclusioni dice 13-5, seppur sia la precisione al tiro (38 contro 80 per cento a fare la differenza). Impreciso negli appoggi Nzola, che non riesce a respirare tra le maglie bolognesi, mentre l’intesa con Gyasi è da costruire. C’entra anche la sfortuna, perché spesso le conclusioni subiscono piccole o grandi deviazioni con la palla che finisce, però, sempre fuori dallo specchio di Skorupski. La buona sorte è dalla parte di Gotti quando Schouten mette nella propria porta il vantaggio di casa. Soltanto il capitano De Silvestri rincuora il compagno, comunque nessuno perde la concentrazione e il reparto non si smembra. Con la rete presa su un’imbucata, che vale la doppietta di Arnautovic, lo Spezia smarrisce invece non solo il coraggio, ma pure la sicurezza nella fase difensiva (e non c’entra solo la stanchezza per l’esiguità degli elementi in rosa) e al di là dei lampi dei singoli, diventa complicato anche costruire. I numeri finali, nuovamente – sebbene spesso non ci sia linearità – danno la misura di una ripresa a tinte rossoblù: 45 a 55 per cento il possesso palla, 15 a 13 i tiri.

Marco Magi