In vantaggio con il gol di Nikolaou vede la salvezza diretta a lungo Ma la Roma vince su rigore al 90’

Il Verona sotto a San Siro, poi pareggia ma il Milan torna in vantaggio con le Aquile ancora sull’1-1. Decisivo l’atterramento di El Shaarawy ad opera di Amian che viene espulso, prima dei 14’ di recupero.

Spareggio doveva essere e spareggio sarà, ma la beffa è atroce. Minuto 88, Wjnaldum lancia El Shaarawy, lo Spezia è sbilanciato e Amian non può fare altro che abbatterlo in area. Rigore netto, con il francese che viene espulso per doppia ammonizione, un’assenza pesantissima in vista del Verona. Dybala tira a mezza altezza, Zoet tocca ma non basta, la palla si insacca e lo Spezia così è costretto a ulteriori 90’ di passione in questa soffertissima stagione. Nonostante i presagi negativi, con Dragowski infortunato in settimana e persino Ekdal ad aggiungersi a una lunghissima lista di acciaccati, lo Spezia non demerita. Semplici mette in campo di fatto gli unici undici possibili. Mourinho invece, in tribuna per squalifica, fa ampio turnover ma non snatura la squadra uscita beffata a Budapest. Svilar rileva Rui Patricio in porta, difesa a quattro, con Zalewski e Celik terzini, Bove esterno destro di centrocampo, Dybala ed El Shaarawy dietro Belotti centravanti. Si parte al piccolo trotto, ma inaspettatamente lo Spezia passa dopo 6’: un tiraccio di Bourabia si trasforma nel miglior assist per Nikolaou, tenuto in gioco da Zalewski, e il colpo di testa del greco si insacca alle spalle di Svilar. La partita assume i caratteri di un monologo romanista, ma il ritmo non è travolgente e raramente la pressione dei giallorossi produce pericoli dalle parti di Zoet. Al 15’ un piatto di El Shaarawy da fuori sbatte sulla parte alta della traversa; al 23’ prima un tiro di Belotti è ribattuto, poi la conclusione di Celik è parata da Zoet, al 37’ Dybala conclude alto. Quando sembra che lo Spezia possa andare all’intervallo con un preziosissimo vantaggio, al 43’ un cross di Zalewski, lasciato troppo libero da Zurkowski, si infila beffardamente in porta, con Bove che, mancando l’intervento di testa, spiazza Zoet forse non esente da colpe nella circostanza. Un pareggio che si giustifica più per il 70% di possesso palla che per altro, con lo Spezia a opporre una difesa a oltranza con qualche rara puntata in contropiede. Nell’intervallo Mourinho inserisce Llorente e torna alla difesa a tre, rimescolando le carte con Pellegrini in avanti. Lo Spezia cerca di farsi vedere al 48’, con Nzola per Gyasi, che non tira, poi al 52’ con Gyasi per Bourabia, ma il suo cross è salvato. La Roma potrebbe segnare un minuto dopo, ma Pellegrini in spaccata conclude fuori. Al 64’ un errore di Ampadu lancia Dybala, ma il suo tiro è fuori di pochissimo. Lo Spezia prova a farsi vedere con Bourabia, l’unico a riuscire ogni tanto a fare transizioni efficaci, ma i molti cambi della Roma e la stanchezza crescente con poche alternative a disposizione di Semplici (con i primi cambi a 5’ dalla fine) schiacciano gli Aquilotti inesorabilmente. Ma al 71’ arriva il pallone che può valere un campionato: Nzola si invola sulla fascia e serve una magia per Zurkowski, che però arriva troppo stanco e conclude inevitabilmente fuori. L’atmosfera si surriscalda, Maresca vede bene non concedendo un rigore su Dybala anticipato da Reca, la Roma perde Abraham per un infortunio che pare piuttosto serio. Zoet è bravo su Dybala all’85’, poi blocca all’87’. Il tempo passa, il Verona perde e sembra davvero fatta, fino al fallo che porta Dybala sul dischetto. Il maxi recupero non sposta niente, né Krollis, Cipot e Shomurodov potrebbero spostare qualcosa. Lo Spezia perde con onore, ma ora inizia una sofferenza lunga una settimana.

Mirco Giorgi

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