Dainese sarà sepolto al cimitero dei Boschetti

Oggi, nella cattedrale di Cristo Re, l’ultimo saluto al ’Guerriero’. Il calore degli amici di una vita per il beniamino dei tifosi aquilotti

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di Fabio Bernardini

"Aquilotti si è per sempre". Renato Dainese si compiaceva dell’assunto che eravamo soliti attribuirgli e a cui replicava con orgoglio: "Spezia e la sua gente, perennemente nel mio cuore". Oggi la città si fermerà per l’ultimo saluto al ‘guerriero’ - il funerale è previsto alle 14,30 nella cattedrale di Cristo Re -, il cui amore incondizionato per Spezia e lo Spezia ne hanno determinato il ruolo di beniamino dei tifosi bianchi. Dainese, per suo espresso desiderio, verrà sepolto al cimitero dei Boschetti, con gli ex aquilotti della stagione 1985-86 impegnati a esaudire la sua volontà, supportati da Stefano Mei, Michele Mecherini, Massimo Lombardi e dal sindaco Pierluigi Peracchini. Mauro Marchisio è stato tra i primi a mobilitarsi: "Renato, anche dopo l’amputazione della gamba, non aveva perso la voglia di vivere e l’ironia. Il solito Renato, il bel René come lo chiamavo io. I suoi pensieri erano sempre rivolti a Spezia e allo ‘Speza’, tanto che attendeva sempre con impazienza le nostre rimpatriate in memoria del primo giugno 1986. Si sentiva figlio di Spezia e dello Spezia. Il 20 novembre mi ha chiamato e mi ha detto che la malattia lo aveva colpito anche alle cornee e che sarebbe diventato cieco. Per la prima volta l’ho sentito piangere. Gli abbiamo detto che avremmo cercato altri pareri medici per alimentare la speranza. Poi la terribile notizia da parte di Danila, un’amica di Renato, che insieme ad altre due straordinarie persone (Vladi e Danilo), cercava di aiutarlo, nonostante lui, a suggellare la sua enorme dignità, insistesse per vivere da solo. Renato, più di una volta, ci aveva detto che avrebbe voluto essere sepolto nella città del Golfo dove sentiva di essere amato, pertanto ci siamo adoperati per esaudire il suo sogno di riposare a ‘casa’, grazie anche all’aiuto di Stefano Mei, Massimo Lombardi, Michele Mecherini. Una storia così può capitare solo ad un uomo che era amato". Concetti ripresi da Alberto Boggio: "Renato negli anni ha avuto tanti seri problemi di salute, ma noi non lo abbiamo mai abbandonato. La sua scomparsa ci getta nello sconforto, lui il ‘guerriero’ il primo a lasciarci e farci sentire la legge del tempo. Difficile pensare ai nostri incontri senza Renato, sempre pronto agli abbracci, alle risate, a onorare le feste e gli amici. Di lui resta l’uomo che ha lottato fino alla fine senza mai fare pesare il suo dolore, un esempio per tutti. Lui così innamorato dello Spezia, della città e dei suoi tifosi a tal punto che sognava di venire a vivere qui, dove aveva vissuto gli anni più belli di uomo e calciatore. Noi abbiamo fatto il possibile perché questo suo sogno si avverasse per ridarlo alla città come uomo e patrimonio sportivo".