La lezione di semplicità del presepe

Nel silenzio della notte di Betlemme, otto secoli fa, san Francesco d'Assisi diede vita alla prima rappresentazione del presepe, richiamando i suoi contemporanei al mistero del Natale con una semplicità disarmante.

Luigi Ernesto Palletti*

Nel silenzio della notte di Betlemme si compie il grande mistero del Natale. "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore" (Luca 2, 11): così aveva detto l’angelo, rivolgendosi ai pastori che facevano la guardia al loro gregge. Ma ciò che si presentò a loro fu di una semplicità sconvolgente: "Trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia" (Luca 2, 15.16). Otto secoli fa, san Francesco d’Assisi, con semplicità, dava vita alla prima rappresentazione del presepe, a Greccio, richiamando i suoi contemporanei ad accostarsi al mistero con quella concretezza disarmante che rende vana la potenza dei potenti e la sapienza dei dotti.