Divieto assoluto di assembramento in Liguria

Da lunedì 50 per cento di didattica a distanza nelle scuole superiori. Stop a manifestazioni pubbliche e private. Limitazioni per i circoli

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Si può uscire di casa, ma è vietato stazionare all’aperto se non si è in solitudine o non si è in compagnia di persone che fanno parte del proprio ristretto nucleo familiare. Si può sintetizzare in questi termini il divieto assoluto di assembramento introdotto nella tarda serata di ieri in tutta la Liguria per effetto di un’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Giovanni Toti, e condivisa con il ministro della salute Roberto Speranza.

Un provvedimento che non si configura come un coprifuoco, ma che suona come un ultimo ammonimento per la necessaria assunzione di comportamenti di autoprotezione. Oltre al divieto assoluto di assembramento, dalle 12 di oggi e fino alle 24 del 13 novembre, scatta il divieto di manifestazioni pubbliche e private, ossia di tutte quelle manifestazioni – sagre, rassegne, eventi – che necessitino di una specifica autorizzazione della questura (non rientrano dunque nella lista le proiezioni cinematografiche e gli spettacoli teatrali che, se organizzati nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, potranno regolarmente tenersi). Sempre dalle 12 di oggi all’interno dei circoli saranno vietate tutte le attività ludico ricreative: gioco delle carte, bocce, lettura dei giornali. Saranno invece consentite le attività di somministrazione di alimenti e bevande, ovviamente nel rispetto delle linee guida regionali, ed esclusivamente nella fascia oraria tra le 5 e le 24. Sale giochi, sale scommesse e sale bingo saranno invece aperte tra le 5 e le 18.

Una parte dell’ordinanza riguarda specificamente il mondo della scuola. Ma le prescrizioni in questo caso sono da considerarsi valide a partire da lunedì 26 ottobre (fino al 13 novembre). Un lasso di tempo considerato sufficiente per consentire agli istituti scolastici del territorio di predisporre tutto quanto necessario per adeguarsi alle indicazioni della Regione. In particolare, vista l’escalation di positività registrate negli ultimi giorni all’interno della comunità scolastica, soprattutto nella città metropolitana di Genova, le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie (escluse le prime), sono tenute ad adottare, con il ricorso a misure di flessibilità organizzativa, una quota non inferiore al 50% di didattica digitale integrata. Non vengono date indicazioni di merito su come raggiungere l’obiettivo. Anzi, gli istituti scolastici sono invitati a individuare in piena autonomia le misure che riterranno più idonee, tenuto conto dell’organico e del contesto organizzativo interno. L’ordinanza sospende l’educazione fisica che non sia svolta in forma di allenamento individuale e invita le scuole al rispetto rigoroso delle regole di distanziamento sociale nell’organizzazione di laboratori e attività musicali a rischio più elevato (canto e strumenti a fiato), lasciando facoltà ai dirigenti di sospendere alcune pratiche.

"Vi chiedo di essere molto, molto attenti – ha commentato in serata il governatore – senza rinunciare alle vostre abitudini di vita, ma facendo in modo tale di non aumentare la catena dei contagi. Questo comporterebbe un problema per voi, un problema per la nostra sanità, un problema per tutti coloro che ne hanno bisogno anche fuori dal Covid e alla lunga, se dovessimo prendere misure più severe, per tutti noi".

Roberta Della Maggesa