Cinque Terre (La Spezia), 15 maggio 2017 - Un ticket sugli ingressi “mordi e fuggi” alle Cinque Terre, per arginare il fenomeno del turismo di massa. E’ la proposta di Damiano Pinelli, presidente del Sistema turistico locale Golfo dei Poeti, Val di Magra e Val di Vara, consorzio pubblico-privato, società a capitale misto a maggioranza pubblica che vede tra i soci vari comuni, la Provincia, la Camera di Commercio e i principali operatori presenti sul territorio.
«Le Cinque Terre – argomenta Pinelli – sono la principale risorsa turistica nella nostra area, perciò i problemi al centro della discussione in queste settimane sono una fonte di preoccupazione per tutti gli operatori. Trovare una soluzione all’eccesso di visitatori non è facile e credo che i rappresentanti del Parco Nazionale e dei Comuni interessati stiano affrontando la situazione con senso di responsabilità». Il problema, secondo Pinelli, è il turismo di consumo: «I visitatori giornalieri che si fermano poche ore e non possono conoscere e apprezzare il nostro territorio. La loro crescita degli ultimi anni è contraria al modello di sviluppo turistico che ci contraddistingue». Pinelli sottolinea l’importanza dell’industria turistica (con «250 milioni di euro di contributo al Pil provinciale») e “difende” il turismo di chi si ferma più giorni, dimostrando di apprezzare il territorio. Ma secondo luo «sono altra cosa i circa due milioni di “visitatori giornalieri”».
Sono i visitatori giornalieri che rischiano di trasformare il territorio in una Disneyland: «Lo snaturamento delle Cinque Terre porta alla fine del nostro modello turistico e al declino– nota Pinelli –. Purtroppo il turismo di consumo è alimentato in gran parte dalle crociere. Se vogliamo preservare le Cinque Terre questo fenomeno va limitato. Lo strumento per intervenire sono i ticket sugli ingressi. E’ accettabile che i visitatori giornalieri, chi non soggiorna nel nostro territorio, arriva, si ferma poche ore e riparte, debbano pagare una tassa per entrare».
Con i proventi di questo ticket «si costituisca un fondo per la salvaguardia del patrimonio storico e culturale delle Cinque Terre, da destinare alle attività del Parco, delle amministrazioni locali e delle fondazioni che hanno per scopo la tutela del patrimonio locale. Nel fondo sarebbe lecito far confluire anche una quota delle tasse di soggiorno pagate dai turisti e incassate dai Comuni della nostra provincia». Pinelli aggiunge anche c «alcuni recenti provvedimenti, presi per governare la situazione sono sbagliati. L’aumento dei treni ha migliorato il servizio ma non è certo una misura per ridurre i flussi. Il rincaro del biglietto va bene quando entri, ma nelle tratte interne proprio no. Se un viaggiatore va da Riomaggiore a Manarola l’incremento di persone per l’area è zero. Il rincaro che ha portato il prezzo del viaggio a circa un euro al minuto, più caro della metropolitana di Dubai, non può essere contrabbandato come misura per contenere i flussi».