Autista del bus preso a botte. "Facevo solo il mio lavoro"

Picchiato per aver ricordato le regole sui cani

Abbiamo raggiunto Matteo Bergliaffa in ospedale pochi minuti dopo l’aggressione da lui subita sul bus della linea Follo-Ceparana e lui, ancora sconvolto, ci ha raccontato quello che era accaduto

Abbiamo raggiunto Matteo Bergliaffa in ospedale pochi minuti dopo l’aggressione da lui subita sul bus della linea Follo-Ceparana e lui, ancora sconvolto, ci ha raccontato quello che era accaduto

La Spezia, 19 ottobre 2017 – "Noi autisti siamo sempre esposti a situazioni di pericolo. Ho semplicemente cercato di far rispettare le regole: la gente deve sapere che se vuole salire sul bus insieme al suo cane, anche se di piccola taglia deve portare la museruola. Come mi sento? Uno stupido, forse sarebbe stato meglio se me ne fossi andato direttamente a casa ma non ho fatto altro che il mio lavoro". Matteo Bergliaffa, 44 anni, da 21 anni autista di Atc Esercizio, ieri, attorno alle 18.30, quando lo abbiamo incontrato al Pronto Soccorso del Sant’Andrea, era ancora scioccato per quanto vissuto in prima persona: poco prima era stato aggredito da un ragazzo che gli si era scaraventato addosso, colpendole ben due volte alla nuca con il casco.

Bergliaffa si trovava a bordo del ‘Follo-Ceparana’ quando ha avuto un diverbio con una ragazza, fidanzata dell’aggressore, solo perché le aveva intimato di non salire sul bus con il cane senza museruola. "La ragazza ha iniziato a inveire contro di me – ha raccontato Bergliaffa – così ho avvisato il centro operativo di Atc. La giovane, che era insieme alla madre, ha proseguito nelle suo imprecazioni contro di me, anche quando siamo scesi in piazza Chiodo. E mi ha fotografato. Così anche io l’ho fotografata. Lei ha inviato la foto al suo ragazzo e questo ci ha raggiunto rapidamente. Quando me lo sono trovato di fronte, minaccioso, ho subito capito che mi voleva aggredire. Mi sono difeso, tirandogli addosso il maglioncino, ma questo, nel frattempo mi ha colpito in testa con il casco. Ben due volte. Il dolore è stato allucinante, quasi non mi reggevo in piedi".

Sul luogo dell’aggressione è intervenuta la polizia, che ha fermato il ragazzo. Bergliaffa, invece, è stato soccorso dai militi della Pubblica assistenza della Spezia, che lo hanno accompagnato al Pronto soccorso, dove noi l’abbiamo incontrato. "Ora il dolore è passato ma mi gira la testa. Mi spiace per quanto accaduto, purtroppo non è la prima volta che mi sono trovato vittima di ingiustificate aggressioni, sempre per aver detto alle persone di non salire sul bus con i cani senza museruola: anni fa presi un pugno in testa da un tossicodipendente e a Lerici sono stato minacciato".

Scioccati e rattristati dall’accaduto anche Franco Bardelli, esponente di Faisa Cisal e l’avvocato Massimiliano Del Fiandra, legale del sindacato, che si sono recati al Pronto soccorso per assistere l’autista: "Stiamo valutando – sottolineano - di presentare formale denuncia per poi costituirci parte civile. Il fatto è increscioso. Non è possibile che un dipendente durante il suo orario di lavoro, solo perché voleva far rispettare il regolamento aziendale, sia stato selvaggiamente aggredito". Il sindacato si schiera quindi a fianco del dipendente e si dice pronto a prendere qualsiasi iniziativa in sua difesa: "Si tratta – spiega Bardelli - dell’ennesimo fatto che conferma la situazione insostenibile in cui sono esposti ogni giorno i nostri autisti: abbiamo sollevato la questione, un paio di mesi fa, al prefetto ma non è cambiato nulla e la situazione è sempre allarmante. Chiediamo un incontro urgente all’amministrazione comunale per affrontare la questione della sicurezza nella sede istituzione preposta".

Laura Provitina